Mattina pigra e indolente, il grigio piega il cielo e sfuma nell’acqua. La fortuna di potersi affacciare e osservare un poco di mare, anche se lontano. Una stanza abbastanza grande da farci stare un bel po’ di cose, e un disco che ti accompagna e riempie gli spazi vuoti delle tue pareti mentali. E’ vero, queste canzoni sono come delle grandi stanze, piene di spazio ma comunque finite, ampie e piene di aria fresca. Musicalmente vi confluiscono un bel po’ di influenze , soprattutto una certa attitudine britpop psichedelica, di quelle che riempiono i brani di curve improvvise e virate melodiche spezzate da escursioni strumentali e algide soluzioni armoniche. Quello che viene fuori sono delle composizioni molto compatte eppure sfuggenti e di assoluto fascino, in cui le chitarre sono spesso in primo piano e vengono spezzate da incursioni pianistiche e da tastiere sintetiche. I testi svolgono appieno il compito di introspezione senza perdersi in inutili lirismi fini a se stessi tipici di chi vuole stupire con il cantato in italiano a tutti i costi.

Ci sono momenti in cui mi sono perso nella bellezza di certe canzoni, come nella seconda parte di “Parole per chi sei”, in cui tutti i suoni svaniscono e resta un pianoforte, una batteria timida ed una voce languida che poi riprende la corsa e cresce. E quello stesso pianoforte apre la successiva “Aria e nuvole”, suggestiva ballata da viaggio notturno che ricorda nella struttura certe cose dei gruppi dream pop come i My Morning Jacket.

Personalmente credo proprio in brani come questo i Suite riescano a tirare fuori il meglio dalla propria musica, che comunque resta sicuramente sempre una spanna sopra quella proposta da tanti gruppi italiani ben più conosciuti. Una maturità  già  acquisita che di sicuro ha ancora tanto da offrire nell’immediato futuro. Nonostante i brani non siano propriamente di struttura classica danno l’impressione che dal vivo possano risplendere di una luce ancora nuova e sorprendente. Quindi segnatevi questo nome e se dovessero capitare dalle vostre parti, siete stati avvisati, non dite che nessuno ve l’aveva detto. Giornata pigra e indolente torno da te, ho la musica adatta adesso.