Musica. Artisti. Deerhoof. Friend Opportunity. 01 The perfect me. Play.
Botta d’aria fresca come fiotto di gelata acqua sorgente in pieno viso! Un’incontenibile esplosione d’energia manga, vortice di colori-fiori-odori, zapping schizzato da lasciare inebetiti nei pressi della pace dei sensi. Poco amore per le ritmiche dritte, pochissimo per i quattro quarti, tantissimo per le curve improvvise, gli strapiombi e le impennate. Garage blues e trombette, un salto in giocattoleria tra le cianfrusaglie elettroniche e rinchiudere tutto in una bolla, di leggiadro pop nipponico, da sbattere e capovolgere prima dell’uso.

Quante cretinate ci si potrebbe inventare ancora per descrivere uno dei suoni più divertenti e originali degli ultimi anni quando invece sarebbe meglio ascoltarli e tacere: perdersi nei labirinti prog, planare sulle inedite soffusioni orchestrali, andare giù di testa per i passaggi più eccitanti, nascondersi tra i vapori psichedelici. Aspettarsi sempre di tutto e di più, sicuri, che così sarà .
C’è comunque troppa inquietudine avanguardistica per poter essere veramente popular (ma di questo passo ce la si potrebbe quasi fare, album dopo album suono e direzione si definiscono sempre più), troppa naivetè pop ed orecchiabilità  per essere dei brutti cattivoni dell’undeground.

I californiani Deerhoof persistono nella loro condizione di “meraviglioso mistero” e grazie alla loro sempre più sapiente arte di decostruzione del pop ci regalano l’ennesima perla, una delle più preziose finora. Possibile che il meglio abbia ancora da venire? Si fatica a crederlo eppure non esistono ragioni per temere il contrario. Teniamoci stretti i Deerhoof! Come nella pubblicità  di un vecchio e appicicoso snack: momenti di vero godimento!

Photo Credit: Shervin Lainez