A volte c’è bisogno di riordinare le proprie cose, che sia l’appartamento in vista di una cena con amici oppure le idee e i pensieri contorti prima di iniziare la giornata. Meglio ancora, nel caso di una band, dare una forma più precisa alla propria discografia frammentata da e Ep e compilation varie. E’ così che il duo bresciano LMALL è arrivato al debutto su lunga distanza seppur in una veste non proprio inedita. Ed è un piacere tornare a parlare di questi ragazzi che, in occasione del mini split con le svedesi Rough Bunnies, ci avevano fatto assaporare atmosfere pop in puro stile Beatles e derivati.

Dodici brani inglesi fino al midollo, e non solo per la lingua utilizzata, ma soprattutto per un’attitudine melodica morbida come una carezza, e spunti psichedelici che , anche nei passaggi lievemente più aspri non si incartano mai su se stessi finendo col diventare meri esercizi di stile. Quello che risalta subito alle orecchie è l’estrema compattezza dei brani, non si ha mai l’idea di essere di fronte di una sorta di compilation , ma cresce la netta sensazione di un disco concepito come corpo unico dall’inizio alla fine.

Equilibrio e misura non mancano, merito di una produzione sempre accorta a non stratificare troppo i suoni, corposi e mai saturi. Non credo sia facile trovare una band con le stesse qualità  sul suolo italico, che prenda spunti tanto dai Beatles quanto da band come i Grandaddy e i Flaming Lips senza risultarne una copia sbiadita e provinciale. Questa è musica che meriterebbe palcoscenici indie-internazionali e una considerazione maggiore dal panorama musicale nostrano. “Tennis System & It’s Stars”, “Wimbledon”, “For A Lover” e “Venice”, per citare i quattro episodi più riusciti in scaletta, non possono non sedurre l’ascoltatore, con le loro melodie languide e non adagiate sulla forma canzone che ad un ritornello alterna una strofa. C’è qualcosa di più complesso in questi brani, eppure di facile fruizione per chiunque, in cui le architetture sonore si costruiscono nel tempo senza girare attorno ad un canovaccio classico. E se il buongiorno si vede dal mattino, questa è proprio una splendida giornata.