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Ecco un altro disco che chissà  come mai solletica il mio lato scienziato”… La terza traccia di “Hideout” dei Film School dura una quindicina di secondi e si intitola “Meanmedian Mode”. Ora, Media, Mediana e Moda sono tre parametri statistici che, in maniere differenti, individuano il valore centrale di una distribuzione di frequenza. Non entro in ulteriori dettagli per non spaventarvi, ma mi chiedo quale sia il significato della presenza di una traccia con un nome così programmatico, tre note molto fuzzy ripetute per pochi secondi, che fa da ponte tra due brani entrambi dal ritmo zompettante, gradevole e coinvolgente, più allegra (nonostante la linea di basso sporchissima) la seconda traccia, “Lectric”, più scura e onirica la quarta “Sick Hipster Nursed By Suicide Girl” (con ‘sto po’ po’ di titolo non poteva essere altrimenti…).

Non credo fossero davvero queste le loro intenzioni, ma forse la chiave per capire “Hideout” è tutta qui: porsi in un centro equidistante… Tutte le sonorità  sono magnificamente sporche, distorte il giusto, chitarre e tastiere spesso fuse insieme in un unico muro sonoro molto “droning”, basso e batteria macinano ossessivi ma puliti, mai noiosi o prevedibili: “Hideout” potrebbe virare molto verso l’acido ma non lo fa, abrade ma non ferisce, strizza l’occhio a dark e new wave molto anni ’80 ma è inconfondibilmente contemporaneo, è malinconico (specie i testi, tutti su rapporti e amori difficili ma non impossibili…) ma tiramisù quando serve.
Insomma, il dream pop perfetto: fa sognare, disturba il necessario ma non dà  incubi.
Guardate che è un complimento, eh! Ascoltate “Go Down Together” per credere–uno dei brani più eterei che quasi meriterebbe un singolo. D’altronde i brani più aggressivi sono all’inizio. Il disco si apre a maggior respiro nella seconda metà  per poi ripartire nel finale (una struttura molto simile a quella del precedente, omonimo “Film School”).

I ragazzi sono in giro da quasi dieci anni, ma il line-up è cambiato spesso, con alcuni membri storici che sono ritornati per incidere “Hideout”, terza prova e seconda per la Beggars Banquet. Spesso sono stati messi nel calderone degli shoegazers ma, dovessi dirvi, non mi sembrano *esattamente* persi in se stessi… Parrebbe che dal vivo non stiano troppo a guardarsi le scarpe, anzi, parrebbe che vadano giù potenti…

A me sono piaciuti assai. Ma se a voi non piace stare in mezzo al guado, vi suggerirei due ascolti di molto ma di molto interessanti: i Mahogany per il lato sognante e pieno di buoni propositi, e gli Om di Al Cisneros e Chris Hakius, un sogno più intenso, scuro, profondo, ipnotico… ma questa è un’altra recensione…

“FILM SCHOOL – S/T” review on INDIE FOR BUNNIES

Cover Album
Band Site
MySpace
Hideout [ Beggars Banquet – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Mahogany, Om, Bardo Pond, The National, I Love You But I’ve Chosen Darkness, My Bloody Valentine, Echo & The Bunnymen, Joy Division
Rating:
1. Dear Me
2. Lectric
3. Meanmedian Mode
4. Sick Hipster Nursed By Suicide Girl
5. Must Try Easier
6. Two Kinds
7. Capitalized

8. Go Down Together
9. Compare
10. Florida
11. Blizzard Scout
12. Plots & Plans
13. What I Meant To Say