Mi viene in mente quel momento in “Dark Knight Returns” in cui il commissario Gordon parla di Pearl Harbour. Non ho intenzione di spiegarla, ma so perfettamente che cosa “Accelerate” significa in termini macro di evoluzione/involuzione artistica. Dentro “Accelerate”, in buona sostanza, non trovate quello che era possibile trovare in ogni disco dei R.E.M. (soluzione salomonica: uso l’articolo I invece che GLI, ma almeno uso l’articolo) da “Up” in poi, vale a dire una prospettiva. Non ci sono svolte Beach Boys, pezzi costruiti intorno a una drum machine, inserti rap, archi a profusione, intermezzi acustici nè niente del genere.

L’ossatura la conoscete bene: undici brani tra cui la superanticipata “I’m Gonna Dj” (molto meglio di come sembrava nei live) e il supersingolo “Supernatural Superserious”; un totale di poco più di mezz’ora, perlopiù canzoni pop classicissime di circa tre minuti con una bella botta tipo “Monster” e l’andazzo che ti aspetti dovesse avere un disco dei R.E.M. nel 1994.
C’è da dire che il fan tipico di Michael Stipe e soci di solito è ossessionato oltre i limiti della ragione dalla band di Athens (e che i fan dei R.E.M. sono TANTI), così che ogni passaggio d’epoca della band viene perlopiù suffragato da urla di cieco entusiasmo.

Ovviamente anche io sono un fan terminale dei R.E.M. da sempre e -sospetto- per sempre, e bastano due secondi della chitarra di Peter Buck in “Living Well Is The Best Revenge” (la miglior canzone del disco, anyway) per farmi ricordare come mi sentivo la prima volta che ho limonato con la mia attuale fidanzata. Quindi sì, so benissimo che la band è concentrata sul lato positivo del suo lavoro (cioè la grana) e che “Accelerate” è probabilmente il disco meno coraggioso di una carriera che copre un quarto di secolo, ma in un minuto mi sento come se fosse effettivamente il 1994 e nessuno degli attacchi alla musica che sono stati effettivamente perpetrati alle spalle di quel rock alternativo americano di cui i R.E.M. sono i principali alfieri, ehm, non fosse mai stato sferrato. E a voler tendere bene le orecchie “Accelerate” suona come il ritorno di Rocky Balboa sul ring, tre vecchietti in giacca che stileggiano da dio e danno lezioni di classe a quasi chiunque senza volersi -per la prima volta- interrogare su possibili modi d’incastrarsi in mezzo al nuovo che avanza. Cristo, è troppo grande.

Pubblicazione: 31 marzo 2008
Genere: indie-rock
Lunghezza: 34:39
Label: Warner Bros.
Produttore: Jacknife Lee e R.E.M.

Tracklist:
Living Well Is the Best Revenge
Man-Sized Wreath
Supernatural Superserious
Hollow Man
Houston
Accelerate
Until the Day Is Done
Mr. Richards
Sing for the Submarine
Horse to Water
I’m Gonna DJ