Paolo Conte non ne sbaglia una. Per alcuni, sono anni che rifà  la stessa canzone, utilizzando sempre le stesse storie, la stessa musica.
Per fortuna, almeno per quanto mi riguarda, non è così. “Psiche” è diverso da “Elegia” e dagli altri lavori del cantautore astigiano e non è affatto, citando lo stesso Conte, un ‘disco di gomma e plastica’, facendo riferimento all’utilizzo di sintetizzatori.

è un lavoro che si fa apprezzare ad ogni ascolto, non è immediato, non è prettamente ‘contiano’ ma è enigmatico e affascinante. “Psiche” è un album da risolvere come un rebus, da interpretare, da immaginare, che contiene una raccolta di testi incantatori e avvolgenti, come nel caso de “L’Amore Che”. Le atmosfere boogie si possono intravedere, velate, solo in alcune canzoni come “Silvery Fox” ma, in compenso, si può respirare aria nuova, raffinata.

Paolo Conte, con quella voce cartavetrata, con il suo stile retrò, giunge, timidamente, al cuore dell’ascoltatore presentandogli un mondo fatato, incantato, irreale per certi aspetti, in cui esistono solo le passioni, sia essa per una donna o per la bicicletta, personaggi felliniani come Ludmilla o il teatro come metafora della vita. Musicalmente, non è banale e l’utilizzo del synth, che inizialmente può infastidire, è ben dosato e non invadente. Il piatto forte del disco è rappresentato da un trittico virtuale di canzoni (“Intimità “, “L’Amore Che”, “Bella Di Giorno”), riflessive, nostalgiche, sognanti. Da antologia, invece, la title-track “Psiche”, dal testo laconico ma espressivo, una suite di tre minuti eloquente e perfetta con quell’andamento jazzy da night fumoso.

Ci sono, inoltre, evidenti riferimenti al vaudeville (“Danza della verità “, “Velocità  Silenziosa”), alla musica balcanica, nella barcollante “Ludmilla”, alla chanson francese (“Coup De Theatre”). è un disco intimo ma non intimista, ironico e, per fortuna, non ambizioso. In realtà , Conte dipinge quindici canzoni secondo il suo stile inconfondibile e incommensurabile e il lavoro, pur presentando alcuni punti deboli, è il migliore album italiano del 2008.

Paolo Conte è un amico di vecchia data che si frequenta sempre con piacere e con cui si possono condividere, senza vergogna o remore, passioni e amori, giornate piovose e caldi pomeriggi estivi. è uno sciamano che guarisce da ogni pena con la sua arte, l’importante è abbandonarsi e farsi cullare da quella voce “‘un po’ così’.

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Psiche [ Universal – 2008 ]
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Similar Artist: Vinicio Capossela, Tom Waits, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Rating:
1. Psiche
2. Il Quadrato E Il Cerchio
3. Intimità 
4. Big Bill
5. L’Amore Che
6. Silver Fox
7. Bella Di Giorno
8. Velocità  Silenziosa
9. Omicron
10. Ludmilla
11. Leggenda E Popolo
12. Danza Della Vanità 
13. Coup De Thèà¢tre
14. Così O Non Così
15. Berlino