Un nuovo disco degli U2 rappresenta, ad oggi, il più grande evento che il mercato discografico attuale possa vantare. Non potrebbe essere altrimenti visto che siamo al cospetto della più grande, in quanto a seguito ed esposizione mediatica, rock-band in circolazione. In questi casi è sempre forte il sospetto che si possa trattare più di una maxi-promozione tesa a persuadere la massa meno incline al giudizio critico, che della certezza che quello che stia per arrivare sia un disco epocale che rivoluzionerà  il rock per sempre. Il precedente “How To Dismantle An Atomic Bomb” era esattamente tutto questo, malcelando dietro una promozione sontuosa, un disco banale e discretamente tamarro.

Ascoltando il singolo “Get On Your Boots”, episodio di funk-rock piuttosto prescindibile, ma ottimo per la heavy-rotation in radio e in tv, i legittimi dubbi rischiavano di diventare l’ennesima, scontatissima certezza. I timori però sono stati fugati al momento del primo ascolto dell’album completo: “No Line On The Horizon” è un buon disco. C’è anche da dire che nel delicato ecosistema del rock nulla sarà  spostato nemmeno di un millimetro e gli stessi U2 non aggiungono niente di rivoluzionario alla proprio cifra stilistica, però suonano vivi, più posati ed inclini ad una scrittura sobria ed efficace. Il lavoro del duo Eno/Lanois in produzione (firmano anche molti brani) sembra mirato a smussare la pomposità  delle ultime produzioni di Bono e soci, rievocando un suono à  la “The Joshua Tree”, in cui la stratificazione dei suoni non aggredisce finendo con lo straripare violentemente, ma si adagia sul corpo delle melodie come un abito comodo e cucito su misura.

A parte il succitato singolo, non c’è troppo per compiacere la massa e i cori da stadio, anche se si parla sempre un linguaggio pop fruibile ed immediato. Il dato di fatto è che il quartetto irlandese ci fa più bella figura perchè, ad una certa età , si rischia di suonare patetici nel voler rivestire un ruolo forzatamente giovanile. Meglio aderire alle proprie inclinazioni naturali e qui il gioco vale la candela, perchè canzoni come la title-track, “Magnificent”, “White As Snow” (bellissima e oscura ballata che guarda dall’altra parte dell’oceano), ci riconsegnano una band matura, che logicamente ha perso per sempre e da tanto tempo l’irruenza e la sfrontatezza della gioventù, ma è ancora capace, senza la pretesa di rivoluzionare la storia del rock, di scrivere semplicemente un buon disco.

Cover Album

No Line On The Horizon
[ Mecury – 2009 ]
Similar Artist: Coldplay, Talking Heads, The Killers
Rating:
1. No Line On The Horizon
2. Magnificent
3. Moment Of Surrender
4. Unknown Caller
5. I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight
6. Get On Your Boots
7. Stand Up Comedy
8. Fez – Being Born
9. White As Snow
10. Breathe
11. Cedars Of Lebanon

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