Un sindaco gay, in una città  di destra, è un evento epocale!
Davvero godibile “Diverso da chi?”, tra le ultime uscite in sala del cinema italiano, di quello confezionato senza apparente astuzia e non volto a frugare nelle tasche delle cosiddette “‘minoranze’, con il solo intento buonistico o adulatorio.

Umberto Carteni dirige una squadra di attori che appaiono da subito magicamente affiatati, ed orchestra una commedia capace di imbastire, soprattutto nel primo tempo, svariati spunti di brillante umorismo. Piero (Luca Argentero) è “sposato” da più di un decennio con Remo (Filippo Nigro); una coppia serena, macchiata soltanto dalla gelosia di quest’ultimo verso il compagno farfallone ed infedele. Vivono felicemente in una città  del nord-est, nella quale serpeggia l’evidente fede politica di destra. Quando il candidato numero uno dell’opposizione muore durante una conferenza, Piero, già  consigliere comunale di sinistra e promotore dei diritti omosessuali, viene candidato come nuovo sindaco ““ preferendolo alla più esperta Adele (Claudia Gerini) – dalle menti del partito di centro-sinistra, giusto per assicurare la carica ad un ragazzotto da destituire al momento opportuno, quel che basta per vincere sull’avversario di destra. Un paravento, insomma! Da Roma, però, i supremi dirigenti del partito gli affiancano proprio Adele ( mi occupo di politica da quando avevo 13 anni precisa, sdegnata, quando le viene preferito il candidato gay) in qualità  di vice sindaco. Tra i due pare impensabile un incontro di idee: lei, centrista convinta, antidivorzista, fervente sostenitrice della famiglia tradizionale; lui banditore del riconoscimento delle coppie di fatto. Quando Remo consiglia al proprio uomo di cambiare strategia, di adularla ““ cioè ““ e di accompagnarla persino a fare shopping, le vedute si ammorbidiscono. Acquista per Adele un abito molto femminile, che lei aveva misurato senza comprare perchè troppo dissonante col suo genere, castigato e rigoroso. Il rapporto tra i due si accomoda definitivamente nel momento in cui decidono di “scambiarsi” i discorsi di campagna elettorale: lei, una volta conosciuta ““ e compresa ““ la realtà  omosessuale, sosterrà  i diritti dei gay; lui ““ di contro ““ agevolerà  famiglie, vecchi e bambini. Muterà  talmente tanto, la loro intesa, da portare a qualcosa d’imprevisto ed impensabile…I due s’innamorano, tra imbarazzi e sensi di colpa, attratti reciprocamente in un vortice di passione…Piero, dopo aver provato ad allontanare la tentazione ““ fingendosi duro con Adele e subendo, perciò, un pugno in un occhio, sceglie di confessare il misfatto a Remo ““ prendendosene, di ovvia conseguenza, un altro sul naso! La sua idea sarebbe quella di continuare la loro storia, nell’attesa che gli passi l’amore per Adele. Tuttavia il compagno si arma della valigia e lascia la loro casa…Quando Piero si accorge di non poter vivere senza il suo uomo lo cerca e viene perdonato. Pare che tutto si sia riassettato fino a che, nel pieno della campagna elettorale, Adele gli esibisce il risultato di un test di gravidanza: positivo…

Bellissima la contrapposizione tra l’autentica realtà  della coppia “diversa” ““ pranzo in campagna con le famiglie festanti, in un’invidiabile armonia di voci e colori ““ e quella della centrista pro-famiglia, sola nella sua casa a confezionare manicaretti che sarà  costretta a conservare in vaschette di alluminio per sedersi, da sola, al tavolo…apparecchiato di tutto punto e d’una triste insalata. L’omofobia, nel film, è appena abbozzata, anche questa con riguardo e senza sfacciate accuse (il braccio destro di Piero, un tipetto stravagante e variopinto, viene malmenato da una banda di estremisti, ma la scena è solo percepita); e i dieci punti, conquistati da Piero nella campagna elettorale per via delle due aggressioni che i media attribuiscono a gruppi anarchici, sono in realtà  dovuti ai pugni elargitigli dai due amanti. E dire che Piero pensava lo avessero premiato per il piano sulla sicurezza o per quello urbanistico! Finalmente un tema, quello della diversità  sessuale, trattato con garbo e senza la stanca pesantezza che troppo spesso gli si assegna. Proprio quando Piero si spoglia della veste del politico compito e, in un asilo, si racconta come uomo, ottiene il consenso decisivo. Ottimo Luca Argentero, attore polivalente, credibile e in durevole crescita. Molto gradevole Filippo Nigro, perfetto nel ruolo dell’uomo dolce e rassicurante. Buonissima prova per la bella Claudia Gerini, disinvolta e vivace. Un film da vedere, insomma! E dire che ero diffidente…

Locandina
Regia: Umberto Carteni
Sceneggiatura Fabio Bonifacci
Fotografia: Marcello Montarsi
Montaggio: Consuelo Catucci
Scenografia: Luca Merlini
Interpreti: Luca Argentero, Filippo Nigro, Claudia Gerini
Produzione: Cattleya
Distribuzione: Universal Pictures
Nazionalità : Italia, 2009
Durata: 102′

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