La Musica (quella con la M maiuscola) come medicina.
Cura mentale dunque psichica, o “spirituale” appunto. Idea vecchia, chissà  che già  i padri della psicanalisi Jung e Freud non ci abbiano provato a guarire qualche fuso amante ( leggi de-amante o demente? ) della musica, al suon della stessa. Magari appena prima di passare all’ elettroshock!

Dicevamo musica come medicina, idea non certo partorita in primis dagli Spiritualized o perlomeno non solo da loro. Eppure il loro prodotto finale risulta essere veramente qualcosa di conciliante e rinfrancante, riesce a dare sollievo. Questo deve averlo notato anche il nostro “one-man-band” Jason Pierce, tanto che l’interno di “Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space” sembra appunto più un contenitore di farmaci che un involucro di cd.
Solo prescrizioni pseudo mediche, consigli farmacologici, frequenze di utilizzo ed effetti collaterali. Niente testi, del resto chi leggerebbe i componenti chimici di un farmaco? Quando poi il dottore è un ex Spaceman3, io ingoio ad occhi chiusi, senza neanche il “poco di zucchero”, che tanto la pillola và  giù bene lo stesso. Il disco è del 1997, un enormità  d’acqua musicale è passata sotto i ponti, ma rimane attualissimo.

Come incipit una flebile vocina femminile ci annuncia, che stiamo fluttuando nello spazio. L’idea del volo e della fluttuazione non ci abbandonerà  per tutti i 70 minuti di durata del capolavoro (mi sbilancio già  ora). Si decolla con la traccia omonima rispetto al titolo, parte piano ma inesorabilmente; lenta e appena udibile, ma decisa ad allungare verso il suo grandioso finale sinfonico. Nella seconda traccia “Come Together” ritroviamo quel soul virtuosistico tanto caro a Jason Pierce, che già  era stato suo manifesto d’intenzioni nel lato B di “Recurring”, album comiato agli Spacemen 3.
Un preludio di piano lento apre l’incalzante “All Of My Thoughts”, che, sapientemente impreziosita da fiati ed armonica, abbandona nel finale il ritmo serrato per chiudersi così com’era cominciata.

In un disco che non presenta canzoni “riempitive” si segnalano ancora “Home Of The Brave” e la sua naturale conclusione “The Individual”, dove chitarre psichedeliche e distorsioni ricordano più versi animaleschi che assoli. Stupende e commoventi infine la rarefatta space-ballad “Broken Heart” e la spiccatamente gospel “Cool Waves”. Magniloquenze soul e gospel, psichedelia e sinfonie pop per un viaggio nello spazio unico nel mondo musicale.

Disco capolavoro del decennio scorso firmato Dr. J. Spaceman!