Stupiscimi. E’ questo che pretendi quando partecipi a un evento del genere. Roma per fortuna negli ultimi anni sta diventando un enorme punto di riferimento per tutta la scena electro, big beat e indie-house-techno in generale. E’ da tempo che locali più o meno storici (in questo caso il Brancaleone, un club che ogni romano spero abbia visitato almeno una volta in vita sua) danno la possibilità  ad appassionatissimi organizzatori di invitare nella Capitale nomi di importanti dj ed artisti eclettici internazionali.

Una goduria per ogni palato, e in ambito dancefloor, possiamo affermare con soddisfazione che a Roma ce ne è davvero per tutti i gusti.

Deepsession, ringraziamola, organizza eventi da 3 anni e vanta di un elenco strepitoso di dj -provenienti da tutto il globo- che vennero a farci ballare, saltare, urlare a ritmo della migliore (si spera sempre) musica danzereccia del pianeta. Ecco in cosa credono questi giovani incazzatissimi romani della deeeep!session!: Voglio nomi freschi che facciano la differenza. Qualcuno che accenda la miccia perchè la miscela è già  di per sè esplosiva. e ancora: Voglio un antidoto all’ennesima serata feticcio e alle solite sagome, la libertà  di esprimermi ogni notte che viene in terra, per ballare, e resuscitare (almeno per un ora). Una serata che abbia la memoria lunga, che lasci il segno, perchè voglio ricordarmi tutto. Belle parole, bei fatti anche.

Quando ti si presentano due personaggi come JFK e AL-P (MSTRKRFT) davanti alla console non puoi fare altro che chiederti se siano davvero dei dj di fama mondiale: alto, grande e baffone il primo; paffuto, cupo e barbuto il secondo. Riscaldano la pista e anche troppo i due canadesi: ormai JFK è più un rave master, abbandonato ormai lo spirito rocker dei semi-defunti Death From Above 1979. Spingono fino al midollo una playlist da perfetti electromani, inserendo qua e là  pezzi del nuovo disco -poco gradito dalla critica- “Fist Of God” (come l’acclamatissima “B.O.U.N.C.E.” con quel “All I Do Is Party, Ha, Ha, Ha, Ha!” che tanto sa di tormentone radiofonico) degenerando poi con roba che ha fatto storia, con scioltezza, a stupire la folla (dai Daft Punk ai Rage Against The Machine passando per Benny Benassi…).

Ma diciamolo chiaramente, nonostante la grande sponsorizzazione della serata a nome “Fist Of GOd Tour” dedicata almeno teoricamente alle due guest star, ciò che tutti aspettavano quella sera era l’arrivo dei due più grandi stronzoni della scena electro italiana: i The Bloody Beetroots.
Stranamente, ma forse meglio così, i nostri hanno suonato subito dopo, si dice per problemi legati all’organizzazione. Arrivato il momento, eccoli salire, davanti ci sono ancora Jesse e socio che spianano strada con le ultime due tracce. Quando tocca a loro, i mascherati, quasi come dei supereroi entrano in scena: la folla urla, poga, salta. Un dj-set particolare, sicuramente meno d’impatto come loro san fare, ma più studiato, con picchi techno. Non mancano certo le loro produzioni storiche (dalla “Mac Mac” che sembra davvero ormai storia, all’ultimo singolo tanto casinaro quanto chiacchierato “Warp”).
Una bella serata insomma, dedicata ovviamente alle orecchie danzanti (ma non solo).
Aspettiamo con ansia la prossima Deepsession.
ONE TWO, WHOO WHOO!

Link:
MSTRKRFT Offcial Site
MSTRKRFT MySpace
THE BLOODY BEETROOTS MySpace
DEEPSESSION Official Site
DEEPSESSION MySpace

MSTRKRFT su IndieForBunnies:
Recensione “THE LOOKS”