Il Festival della Creatività  giunge ormai alla sua quarta edizione, ed è a Patrick Wolf che spetta quest’anno il ruolo di headliner della serata d’apertura.
Dopo un lunga attesa, l’ex enfant-prodige e la sua band si presentano finalmente sul palco, e con un toccante trittico d’apertura (“Who Will”, “Bluebells”, “Damaris”) danno vita ad un’esibizione tutta in crescendo.
Su “The Bachelor” tuttavia alcuni problemi tecnici rendono difficile l’esecuzione del brano, ma grazie ad un interessante ri-arrangiamento di fortuna la band riesce comunque a non sfigurare. Patrick imbraccia adesso la chitarra elettrica e dopo una veloce accordatura è la volta di “Tristan”: il pubblico inizia a sciogliersi, urlando in coro il liberatorio …and i am alive!.

Segue una breve pausa dove il cantante londinese prima promette di imparare la lingua italiana nel corso dei prossimi anni, poi si lancia in un’accorata denuncia contro l’omofobia dilagante (che ha visto coinvolto lui stesso in tempi recenti) ed invita i presenti ad essere sè stessi, liberi, a credere soltanto al proprio cuore.
Non poteva esserci introduzione migliore per la rabbiosa “Battle”, dove un Patrick Wolf senza più
inibizioni va a scagliare la sua rabbia contro conservatori, Papa e Vaticano. Il brano si conclude dopo una lunga coda elettro che sfuma a sua volta sulle note della dolcissima “The Stars”. La sublime atmosfera di inizio concerto torna ad avvolgere l’intera Fortezza da Basso, che irrompe in più di un’occasione in emozionati applausi a scena aperta.
La stessa cosa si ripete per “Hard Times” (singolo di lancio del nuovo album), e “Bloodbeat”, brano tratto dal disco d’esordio, e che Patrick presenta quasi con affetto.

Ormai completamente a torso nudo, l’ossigenato performer torna a sedersi al pianoforte, e sulle note di “Like A Virgin”, introduce l’altrettanto sguaiata e spensierata “The Magic Position”; l’irresistibile riff di violino contagia l’intera platea, totalmente rapita dalla magnetica presenza del cantante d’oltremanica, nonchè dalla sua possente e magica voce, forse unica vera protagonista della serata.

Nel bis, Patrick indossa un’eccentrica bandiera britannica (è il terzo cambio d’abito della serata) e con una strepitosa “Vulture” saluta il pubblico fiorentino, tra infiniti ringraziamenti, virtuosi vocalizzi e ambigui baciamano.

Reduce dalla pubblicazione dell’acclamato “The Bachelor”, Patrick Wolf può oramai contare su unanimi consensi da parte di critica e pubblico, e alla luce di un song-writing così brillante e di performance così appassionate, questo successo ci pare assolutamente meritato.
Mancano pochi mesi all’arrivo di “The Conqueror” e dopo quanto visto stasera l’attesa si fa ancora più viva.

Setlist:
WHO WILL
BLUEBELL
DAMARIS
THE BACHELOR
TRISTAN
BATTLE
THE STARS
BLOODBEAT
HARD TIMES
THE MAGIC POSITION (LIKE A VIRGIN intro)

-pausa-
VULTURE

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