Il Reggae fa parte della mia vita fin da quando riesco a ricordare, riacchiappando a mò di farfalle i primi voli di bambino steso sul divano.
Mio fratello maggiore era fatto di Bob Marley e Police (eravamo intorno al 1979), e per la casa aleggiava dolciastro l’aroma di Giamaica e le battute in levare, quelle, innaffiavano i pomeriggi di provincia senza nulla da fare.
E allora ci sta un minimo di esaltazione per la prima recensione del genere, soprattutto se l’oggetto in questione è la ristampa del primo Ep, al 99% originale, degli Easy Star All Stars.

Infatti, dopo i 3 monster albums tributo a Pink Floyd (“Dub Side Of The Moon”) e Radiohead (“Radiodread”) e Beatles (“Easy Star’s Lonely Hearts Dub Band”) campioni di vendite in tutto il globo, il gruppo newyorchese rilancia, ributtando sul mercato “Until That Day”.
Una produzione del 2008, con la sola reprise inedita dei Radiohead (“Dubbing Up The Walls”) a fare da contraltare alle 5 composizioni già  da tempo nei live sets della band ed amatissime dai fans.
Che ne esce vi chiederete?
Oggettivamente un gran bel disco.

Con la capacità  di renderti scelta obbligata la crema solare anche se fuori nevica.
Con il dono impagabile di farti muovere il culo al di là  di banalità  tipo spazio e tempo.
Musica per l’anima, carica di rimandi e fallouts emotivi, calda, con quel senso strisciante di rivincita sul mondo che da sempre anima la musica di Jah.
Ecco, di “Until That Day” colpisce soprattutto la sincerità  delle canzoni, voci cristalline che spazzano l’anima e ti arrivano allo stomaco, senza la pretesa di entrare nella Top Ten reggae del secolo con arroganza o grandi novità  stilistiche.

Pezzi come “Like The Stars” e “Until That Day” potrebbero diventare in tutto e per tutto inni da doccia senza tempo, nonostante si muovano per canoni regolari e coerenti.
“The Finest” è una bombetta da dancefloor trasversale, che ammucchia jazzfunk, dub e raggamuffin senza colpo ferire, e che ti fa toc toc sulla spalla con smania bambinesca e ruffiana.
Dunque combattere il grigiore a volte è missione facile.
Un buon bicchiere, una musica che vada diritta al cuore e gli occhi lucidi a perlustrare la notte orlata dallo sciabordio di spiagge lontane.
Tempo di dreadlocks?

Cover Album

Until That Day (EP)
[ Easy Star – 2009 ]
Similar Artist: Peter Tosh, Sly & Robbie, Toots & The Maytals, Bob Marley
Rating:
1. Got To Get Away
2. Bed Of Roses
3. Like The Stars
4. Until That Day
5. The Finest
6. Dubbing Up The Walls