Non ho mai avuto un grande feeling con la musica spagnola. Nonostante in terra iberica siano capaci di mettere in piedi alcuni dei festival più belli e ben organizzati d’Europa (basti pensare al Primavera, a Benicassim e al Sonar), un po’ di supponenza mi ha sempre portato a trascurarli. Poi, guardando proprio il cartellone del Primavera di quest’anno, vedo il nome di questi Delorean. Pubblicati da Matador, remix per gente come Xx, Franz Ferdinand e Cold Cave: diciamo che una chance la meritavano tutta.
E ne è valsa la pena. Questo dei Delorean è un disco che si muove in territorio ‘dance’ che, con molta probabilità, trova un maggior impatto in una dimensione live. La formula è abbastanza semplice e ripetitiva, ma del resto la tipologia e il ruolo che può avere un gruppo come i Delorean non richiedono particolari voli pindarici di alcun tipo. Tastiere a far da sfondo a una buona parte ritmica, voce che ricorda in maniera impressionante quella degli Animal Collective con i loop e il pitch notevolmente alto a fare da padrone, e una sana atmosfera da festa in spiaggia (anche se la regione di provenienza dei quattro, i Paesi Baschi, non suggerisce proprio un “mood” simile).
Grande punto di forza di “Subiza” è la coesione tra le varie tracce, in modo tale che il disco scivoli via fluidi senza interruzioni di sorta (del resto sono solo nove tracce). L’influenza più evidente è una certa house anni ’90 (e anche un po’ di synth-pop, nelle melodie soprattutto) e anche un po’ di basi hip-hop, nella struttura di alcuni brani.
Ma non c’è bisogno di intellettualizzare troppo i Delorean: al massimo di ballarli. Al Primavera mi hanno detto di un grande set, speriamo che l’Italia sia dietro l’angolo.
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2. Real Love
3. Endless Sunset
4. Grow
5. Simple Graces
6. Infinite Desert
7. Come Wander
8. Warmer Places
9. It’s All Ours
se la cacca facesse un album lo chiamerebbe subiza. O subiza o diarrea-berlin. Uno dei due.
zero stellette e un botto di medi alzati in cielo. Oh cielo,oh cielo! cazzo.