Uno dei migliori cantautori inglesi, riconoscibile dal suo inseparabile cappello e autore di memorabili hit quali “Pissing in the Wind”, “The Shining”, “Disillusion”, e della colonna sonora di “About a Boy”, il film con Hugh Grant tratto dal libro di Nick Hornby. Lo incontriamo poche ore prima delle data al Bronson di Madonna dell’Albero.

Parliamo di It’s What I’m Thinking Pt.1 ““ Photographing Snowflakes e’ la prima parte di una trilogia. Come e’ nata l’ idea di realizzare una trilogia?
La trilogia non e’ ancora finita; nei primi mesi di quest’ anno ho registrato 25, 30 canzoni e ho deciso di fare uscire le prime 10. Faro’ uscire le altre in un secondo tempo. La trilogia e’ nata perche’ volevo produrre dischi piu’ frequentemente e mi ha dato modo di avere uno scopo immediato.

Il singolo ‘I saw you walk away’ mi ricorda echi dei New Order, quali sono le tue influenze? So che sei un fan di Springsteen.
Bruce Springsteen l’ ho amato quando ero un ragazzo ai tempi di “Thunder Road”, poi negli anni 80 sono stato un grande fan degli Smiths. Negli anni 90 ascoltavo molte indie bands americane, come Flaming Lips, Sebadoh, Guided By Voices e Pavement. Oggi ascolto tutti i tipi di musica, ho studiato musica classica e la sto ancora studiando. Faccio un po’ un mix di tutti i generi.

Prima di “It’s What I’m Thinking Pt.1 ““ Photographing Snowflakes” hai scritto la colonna sonora del film documentario “The Fattest Man In Britain” dal nome “Is There Nothing We Could Do?” Ce ne puoi parlare?
Caroline Aherne (regista) mi ha passato la sceneggiatura di “The Fattest Man In Britain” che aveva scritto insieme a Jeff Pope e mi ha chiesto se ne volevo scrivere la colonna sonorora. Ci siamo incontrati a pranzo ed ho accettato. E’ stata una buona idea, perche’ sono rientrato in studio dopo un anno di pausa. Mi ha aiutato a riprendere a lavorare di nuovo e mi sono divertito a scriverla, provando anche un senso di liberazione.

Sei famoso per aver scritto la colonna sonora del film “About a Boy” tratto dal libro di Nick Hornby, cosa ti piace di piu’ nello scrivere colonne sonore?
E’ differente perche’ non esprimi cio’ che senti, come nelle proprie canzoni, e’ in qualche modo piu’ facile, anche se devi scrivere per coloro che vedranno il film. Inoltre non siamo in tanti ad avere questa chance, a me e’ andata bene; “About a Boy” e’ stato un grande successo. Le canzoni della colonna sonora stanno in piedi anche senza il film, e le suono anche oggi. Per me e’ un grande bonus perche’ altrimenti non avrei mai scritto queste canzoni se non ci fosse stato il film.

Sei molto vicino ad una organizzazione di beneficenza che si chiama Oxfam, com’e’ nata questa collaborazione?
Non ho fatto molto recentemente per Oxfam ma ho collaborato molto con loro in passato. Un amico mi ha introdotto ad Oxfam e mi ha convinto come organizzazione perche’ trovano soluzioni semplici per es per portare acqua nei villaggi africani dove piu’ che vivere sopravvivono. Invito tutti a sostenere questa organizzazione.