Ma, quindi, esattamente, cosa sarebbe questo psych-folk? ci si potrebbe chiedere ad un certo punto, nella vita. Ed è precisamente a quel punto che diventerebbe preziosissimo questo lavoro confezionato dalle sapienti menti della Rough Trade. Ventuno tracce che per un soffio (settantotto minuti e mezzo) non sforano la durata massima di un comune compact disc. Dentro, una raccolta, tra nomi noti e meno noti, di buona parte del migliore folk mischiato con la psichedelia che si può trovare in giro oggigiorno. E che restituisce, anche, idea di quanto un’etichetta come ‘psych-folk’ possa racchiudere al suo interno suoni, mood e soluzioni tra loro differenti. Il tutto attraverso un percorso scelto con grande cura e attenzione, che rende l’ascolto di così tanto e tanto variegato materiale un’esperienza più che piacevole.

La strumentale “Moon In The Gutter” di Jack Rose apre le danze nel migliore dei modi con i suoi intrecci di chitarre e banjo, mentre le successive “Pick Up”, a firma Woods, e “Ladies Don’t Go A-Thieving” degli Owl Service restituiscono un primo perfetto esempio di cosa succede unendo la concretezza rurale del folk con l’immaginario extra-terreno e spaziale del rock psichedelico. Le radici restano, ad ogni modo, sempre ben a fuoco, e “The 88” di Pete Greenwood è una di quelle canzoni, fatte di voce, chitarra acustica e pochissimo altro, di cui è molto facile cadere innamorati.

Presente e passato, come è giusto che sia parlando di questa musica, si rincorrono e si intrecciano in continuazione. E’ difficile non pensare ai Fleet Foxes ascoltando “You & Me” di Kevin Barker, così come il nome di Nick Drake emerge ben chiaro tra le note della precedente “Way Go, Lily”, firmata da Sam Amidon. E poco più tardi si salta indietro di parecchie decine d’anni insieme al pre-war folk di Kath Bloom (“Heart So Sadly”) e alle melodie bucoliche dei Trembling Bells (“Willows Of Carbeth”).

Avvicinandosi al finale, la scaletta scivola impercettibile ma decisa verso territori in cui la componente psichedelica si fa più marcata. Dopo l’ipnotico strumentale di Zak Riles (“Pacific Siren”), il rumorismo nebbioso di Lau Nau (“Ruususuu”) segna un tono più scuro al paesaggio. Terreno in cui – inutile dirlo – tanto gli Sleepy Sun (“Rigamaroo”) che i Six Organs Of Admittance (“Enemies Before The Light”) si trovano perfettamente a loro agio. E basta pochissimo, a quel punto, per aprire la strada ad un finale in tutto e per tutto rumoroso e rock.

Ma chi sarà  giunto fino a qui nell’ascolto sarà  ormai rapito e ammaliato, tanto da faticare per tornare in superficie e distinguere suoni e cambi di atmosfera. La sorpresa di questo disco, l’elemento che lo rende riuscito, sta proprio in questa sua capacità  di prendere l’ascoltatore per mano e trascinarlo lungo un percorso variegato ma fluido, composito ma coerente, fino a farlo smarrire da qualche parte, tra campi nebbiosi e raggi di sole.

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Rough Trade Shops – Psych-Folk 10
[ Rough Trade – 2010 ]
Similar Artist: Vashti Bunyan, Nick Drake, Donovan, Fleet Foxes
Rating:
1. Jack Rose – Moon In The Gutter
2. Woods – Pick Up
3. Espers – I Can’t See Clear
4. The Owl Service – Ladies Don’t Go A-Thieving
5. Jason Steel – Baby Bat
6. Pete Greenwood – The 88
7. Sam Amidon – Way Go, Lily
8. Kevin Barker – You & Me
9. Alasdair Roberts – You Muses Assist
10. Men-An-Tol – Borrow My Bed
11. C Joynes – Pretty Little Divorcee
12. Kath Bloom – Heart So Sadly
13. Trembling Bells – Willows Of Carbeth
14. Pisces – Are You Changing In Your Time
15. Zak Riles – Pacific Siren
16. Lau Nau – Ruususuu
17. Sleepy Sun – Rigamaroo
18. Six Organs Of Admittance – Enemies Before The Light
19. Hush Arbors – Fast Asleep
20. Rick Tomlinson – Out Of The Smoke
21. Ulaan Khol – Untitled II