In pochi secondi da scettici, siamo diventati adepti a questi soffi d’aria che da Baltimora risalgono su fino alle narici dell’ascolto, quest’espressione smarrita tra refoli di pop-shoegazer e odori di folk come erba appena tagliata che ci fanno tenerezza e un pò di timore, lo stesso che si prova quando si ha nelle mani un oggetto di vetro e si ha paura di infrangerlo; Andy Stack (batteria, voce e tastiere) e Jenn Wasner (chitarre e voce), Wye Oak per tutti, hanno un acquisito un “brevetto di volo” speciale, sanno come salire in quota senza danneggiare l’atmosfera ““ ora rilassante ora pensosa ““ che fantasticamente si modella a seconda del movente melodico, sanno interpretare la bolla d’aria della gravità  poetica.

Dopo “If Children” e “The Knot”, Civilian è la cartina tornasole del duo americano ed è il disco “maggiorenne” che non si disgiunge dalle immagini che nell’orecchio scorrono tranquille e francamente ascoltare cose così nell’occhio di una cultura industriale musicale votata al massacro danno una certezza, un piccolo tesoretto da proteggere coi denti e con lo stereo.
Non ci sono collisioni o rischi d’impennate, la tracklist serpeggia fluida senza spingere l’acceleratore, delicate minisfide tra balli evanescentemente folkyes “Holy holy”, “Dog eyes” e acrobazie imbronciate di shoegazer “Plains”, “We where wealth”, “Doubt”, e risalgono nelle vibrations la leggiadria degli Shearwater, gli sguardi acquosi degli Early Day Miners, l’odore di malto birraio degli Arab Strap e – allungando finemente le vibrisse dell’inconscio ““ la semantica border de Yo La Tengo che va ad interiorizzare la delizia a largo raggio che questo sogno discografico emana, sviluppa e infonde.

Uno slowcore che non ha la tara di compromesso o leggero, forse era ““ nelle precedenti uscite della band – di nicchia come vino introvabile, ma lo sforzo di aprirsi a metraggi ben più nutriti d’ascolto/apprezzamento riesce alla grande e questo anche grazie alla presenza di John Congleton alla consolle che – da grazia dormiente – contribuisce e fa lievitare ai più queste nuvole vogliose che da Baltimora disegnano geometrie campagnole e impeccabili malinconie.
Una tra le cose migliori di questo primo semestre duemilaundici.

Civilian
[ Merge – 2011 ]
Similar Artist:Arab Strap, Shearwater, Early Day Miners e goodbye stress!
Rating:
1. Two Small Deaths
2. The Alter
3. Holy Holy
4. Dogs Eyes
5. Civilian
6. Fish
7. Plains
8. Hot As Day
9. We Where Wealth
10. Doubt

Ascolta “Civilian”