Holy Ghost!
S/T

La DFA Records, che grazie al suo roster comprendente LCD Soundsytem, Hot Chip, Hercules and the Love Affair (tra gli altri) è una delle etichette di riferimento della scena nu-rave, mette sul mercato l’esordio sulla lunga distanza di questo duo di Brooklyn, composto da Nicholas Millhiser e Alexander Frankel.

L’album è il punto d’arrivo del percorso classico di chi si cimenta in questo genere: singoli sparsi, remix per nomi via via sempre più importanti (in questo caso Moby, MGMT, Phoenix, LCD Soundsystem, Mark Ronson),e infine l’approdo ad un prodotto a proprio nome.

Il timore, ovviamente, all’inizio dell’ascolto era che i due ragazzi newyorkesi risultassero la copia sbiadita dei più blasonati labelmate. E invece no, perchè nonostante il genere non sia certamente più una novità , gli Holy Ghost! si ritagliano il proprio posto al sole. L’apertura con “Do It Again” setta il target del disco: attingere a pieni mani nei suoni 80s (che sono quasi diventati uno standard di riferimento per un certo tipo di musica elettronica) e reinventarli con una freschezza assoluta ed un gusto molto personale, tutto ciò condito da un’allegria di fondo comune a tutte le tracce, condite da cantanti catchy e delle batterie sempre dotate del giusto tiro, per un totale di 10 pezzi tutti potenzialmente da sfruttare come singoli.

Dicevamo di “Do It Again”, pezzo d’apertura uscito come singolo, un funk assolutamente 80s dove Millhiser ci ricorda che I don’t think I heard it, I’d like to hear it some more. Proseguendo l’ascolto troviamo il discopop di “Wait And See” e “Hold My Breath”, il primo singolo del duo “Hold On” (che dovrebbe trovare posto in qualunque playlist da spiaggia), l’R&B da classifica di “Jam For Jerry”, dedicata a Jerry Fuchs, batterista degli !!! morto a soli 34 anni per un incidente in ascensore, per chiudersi con “Some Children” che vede l’ospitata di Michael McDonald.

Non è il disco della svolta per il genere o qualcosa da ricordare come pietra miliare. Ma è un concentrato di energia, melodia catchy e beat che si prestano al movimento dei fianchi. E per ora, soprattutto in vista dell’estate, basta e avanza.