I Crookes vengono da Sheffield, ma nel cuore non hanno il rumore delle presse o ampli incandescenti di chitarre dissonanti, ma la dolcezza del primo amore e la leggerezza di una giornata di primavera.
Ascoltando questo loro debutto “Chasing After Ghost” l’idea che ti fai è che sarebbero potuti tranquillamente crescere felici a Glasgow, o tanto meglio a Manchester, magari intorno alla metà  degli anni ’80.

Dato che le coordinate delle loro canzoni, e la cifra artistica che ne risulta in maniera lapalissiana, derivano esattamente da quel magico milieu che ci ha regalato pomeriggi agrodolci in cameretta a guardare fuori dalla finestra.
Eppure, nonostante l’accostamento a volte ai limiti del plagio a Dei Pagani come Smiths e Housemartins comunque mai raggiunti, gli undici brani del quartetto scorrono via che è un piacere, nonostante il minutaggio dell’album non sia pochissima cosa.
Emergono qua e là  poi le tematiche portanti dell’estetica dei Crookes: come nelle migliori tradizioni, è la difficoltà  del porsi nelle fasi di passaggio della vita ad essere al centro del discorso.
Nella voce di George Waite, infatti, si nota tutta la tensione generata dalla presunta incapacità  di crescere.

Ansia che viene ammorbidita, man mano che le canzoni si dipanano, da una sbilenca consapevolezza nei propri mezzi mista ad un’ironia elegante che sfocia in una deriva “New Romantic” (prendetela con le pinze questa) genuina, che è il vero plus di questo “Chasing After The Ghosts”.
Ovvero lo shoegaze, come pratica intimista del ripiegarsi su se stessi consapevolmente o meno, viene allontanato con garbo in nome di uno scanzonato confronto con gli episodi del quotidiano: più che di demolizione, infatti, parliamo di 11 quadretti zuccherini dove la costruttività  sembra prendere il sopravvento con decisione.

Il tutto con quel jingle jangle in sottofondo che fa sembrare ogni minuto della settimana un eterno sabato pomeriggio.
Non è questo forse che ti viene in mente ascoltando “Chorus Of Fools” e “Bloodshot Days”?
Le corse in bicicletta alla fine della scuola con piramidi di sogni in testa?
Il primo piede nelle acque fresche del mare durante le vacanze?
Credo che nel loro piccolo i 4 Crookes siano riusciti nell’impresa, non comune a tanti loro coetanei ebbri di arrivismo, di creare una magia, una sobria atmosfera di festa utilizzando alchimie già  stranote 30 anni fa, ma non per questo poco attuali o inefficaci.
Anzi.
Esattamente il contrario: la loro rivisitazione in positivo dell’angst giovanile che rese grande gente come Violent Femmes, Feelies e Jam tra i tanti, rappresenta il continuum giocato con carte scoperte e senza barare.
Ed è per la loro sincera immediatezza, per la loro schiettezza sorniona che li promuoviamo al solo secondo ascolto.

Con l’idea che, se i loro colleghi si facessero meno pippe davanti allo specchio, ci ritroveremmo i pochi negozi di dischi rimasti pieni di bella musica, invece che di spazzatura a peso d’oro.
Carucci!

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Chasing After The Ghosts
[ Fierce Panda – 2011 ]
Similar Artist: Smiths, Housemartins, Good Shoes, Two Door Cinema Club
Rating:
1. Godless Girl
2. Chorus Of Fools
3. Just Like Dreamers
4. Bright Young Things
5. The Crookes Laundry Murder, 1922
6. Youth
7. I Remember Moonlight
8. Bloodshot Days
9. Carnabetian Charms
10. By The Seine
11. City Of Lights

Ascolta “Bloodshot Days”