Ma si, chissenefrega delle spocchioserie avangarde! Lounge? Retropop? Acid Jazz? Space Age? Cocktail rock? Ma quale futuro. Questo è passato purissimo senza fronzoli nè etichette. “Moody, Standard And Poor” è il disco sagace e brillante degli Obits, carico di “promesse” lerce di vintage garage surf che fanno dono d’inconvenzionali paresi muscolari per il tanto movimento che istigano.
Dopo “Blame You” datato 2009, la band di Brooklyn è irresistibilmente attratta da tutto quello che fa ‘force’, di quell’entusiasmante sregolatezza maculata di punk che riscrive (non con la consueta indiscrezione del passato) il ‘pronto vivere’ di uno stile che non demorde, anzi si riprende il proprio spazio ed espressione per tornare a dettare legge & pogo; e via nel pentolone della ribollita sopra le righe in cui – come ingredienti “stagionatalmente freschi” e assolutamente originali e anti-muffa nuotano Television, i primissimi ed acerbi Gun Club, Wipers e Sangri ““ Las come olivette spettinate e su di giri.

Il quartetto Americano, due giovanissimi Scott Gursky batteria e Greg Simpson basso, e due Teacher di lusso Rick Froberg voce/chitarra già  Hot Snakes e San Diego Drive Like Jehu e Sohrab Habibion chitarra ex Edsel, è quasi un assalto frontale valvolare vintage che dimostra il suo valore tramite una febbre smaniosa che poi non è altro che figlia legittima della sana e debordante anarchia generata dai bassifondi della Detroit dei motori, ricostruendone ““ musicalmente ““ lo spirito, le pozzanghere e le pisciate sui portoni e sulle meccaniche delle Gibson.

Un album occasione per metabolizzare ben bene la perdita della gioventù? E’ più facile ed onesto elaborare il lutto della spensieratezza ora che l’indie ha preso il sopravvento facendoci sentire ““ nonostante tutto ““ un po’ più vecchi, ma queste sono altre storie, meglio restare ancorati sulle certezze e respirare l’aria viziata e vissuta del garage Iggyesco “I Want Results”, “Everything Looks Better In The Sun”, “Killer”, saltare sul sincopato elettrico dei Televison “No fly list”, “Spot the Spikey” e ubriacarsi di rock’n’roll storto fino al “ruttino”, “Beggin’ Dogs”; non so dove, non mi ricordo bene, ma gli Obits dissero ..non giudicateci, siamo meglio ed oltre degli originali.. ed è una sfida che da Brooklyn parte per accecare gli ortodossi delle icone sacre scomodate dai nostri eroi del jumping scapestrato, tanto la storia, lo stile, la puzza e la tempra del garage, il tempo non potrà  mai corroderle, dunque si guarda ancora lontano e in avanti, Iggy docet!

Moody, Standard And Poor
[ Sub Pop – 2011 ]
Similar Artist: Stooges, Television, Gun Club e tante chewingum appiccicate sotto le scarpe
Rating:
1. You Gotta Lose
2. I Want Results
3. Everything Looks Better in the Sun
4. Killer
5. Shift Operator
6. No Fly List
7. Naked to the World
8. Spot the Pikey
9. New August
10. Standards
11. Beggin’ Dogs
12. I Blame Myself

Ascolta “You Gotta Loose”