Pop non è una parolaccia, anzi. Pop è la promessa che un artista indipendente sottoscrive nel momento in cui decide di produrre un lavoro con un riscontro commerciale di un certo interesse senza perdere la propria personalità , senza passare per viucce squallide che lasciano il tempo che trovano.

I The Dø questa promessa l’hanno mantenuta, eccome se l’hanno mantenuta. Il duo franco-finlandese, primo gruppo capace di raggiungere il vertice delle classifiche francesi cantando in lingua inglese, torna nel 2011 con la seconda prova su lunga distanza. Da “Both Ways Open Jaws” è logico quindi che ci si aspetti tanto, sia che si parli di qualità  musicale come di autenticità  caratteriale non deviata da un successo così forte e inatteso.

Il disco si muove placidamente tra le derive più svendibili di un indie pop gustosamente catchy e quelle più sperimentali, a tratti più intimiste del cantautorato alternativo al femminile. In effetti pare proprio di trovarsi di fronte a una macedonia di interpreti più o meno note del mondo indipendente: c’è St. Vincent (“The Wicked & The Blind” potrebbe essere tranquillamente una b-side di “Actor”), c’è la Joanna Newsom degli esordi (“The Calendar” ricorda paurosamente “Inflammatory Writ”), c’è Feist, c’è l’ultima Lykke Li (il ritmo tribale e trascinante del primo singolo estratto “Slippery Slope”) sono presenti le sperimentazioni vocali dei Wildbirds & Peacedrums (“Moon Mermaids”) e i passati più minimali e intimistici di Cat Power (“Dust It Off”). C’è da dire che questo gioco di rimandi non intacca la credibilità  di Olivia Boyssou Merihlati e Dan Levy; l’ispirazione è sincera e lungi dalla mera scopiazzatura. Un disco consigliatissimo agli estimatori delle suddette voci come a chi vuole conoscere qualcosa di nuovo.

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Both Ways Open Jaws
[ Get Down! – 2011 ]
Similar Artist: St. Vincent, Joanna Newsom, Lykke Li
Rating:
1. Kind of Man
2. Wire
3. On the Plain
4. Must’ve Grown
5. Time Travel
6. The Fever
7. Blanket
8. Maybe I Know
9. Stalemate
10. The Robot
11. Run
12. The Bird Song

Ascolta “Calendar”