Dopo quasi 5 anni di silenzio torna una delle band più interessanti e più discusse dell’undeground internazionale: gli Amplifier.
Il power-trio inglese non si ripresenta certamente in punta di piedi, ma dà  alle stampe un doppio cd della durata complessiva di circa 120(?!) minuti dal titolo “Octopus”.

Packaging minimale in cartoncino nero e bianco con un ‘octopus’ appunto che campeggia nella prima di copertina, due supporti(uno nero ed uno bianco ovviamente) chiamati ‘Part one’ e “Part Two” e informazioni minimali.
Ci sono tutte le basi per arrivare all’ascolto del ‘polipo’, se non impazienti, quanto meno incuriositi.
E si è presto ripagati. Le atmosfere rimangono quelle che hanno sempre caratterizzato gli Amplifier: una commistione di psichedelia, rock, progressive; un ipotetico incontro fra Mars Volta, Tool, Muse con un occhio ben puntato al sound dei King Crimson.

Si alternano fin dall’inizio ballate acide (“Minion’s Song”) a brani più propriamente rock (“Wave”) e se la title-track ci porta alle orecchie grandi affinità  con i migliori A Perfect Circle, subito dopo qualche arrangiamento orchestrale ci dà  un’eco addirittura dei Queen.
Se cercate dei punti di riferimento o un filo conduttore musicale avete sbagliato band, anche il secondo cd porta in lande musicali assai dilatate e pronte a repentini cambiamenti con una ‘Interstellar’ veramente ‘spaziale’.

Il rock sarà  anche morto, non ci sarà  più nulla da inventare, ma è certo che lavori come “Octopus”, bel lungi dall’annoiare, sanno riconciliarti con la musica: lavoro imprescindibile per un buon 2011!

Disco 2

Ascolta “The Wave”