Più che un lavoro di studio questo “Play Chess” sembra un divertito strascico della cerimonia dei diplomi al College.
Se si scorrono all’indietro le pagine del calendario di una sessantina circa d’anni, questa sarebbe la perfetta colonna sonora di ancheggiamenti peccaminosi, delle prime ebbrezze con barba incipiente e danni riconoscibili solo a mattino inoltrato.
I Morlocks sono il magnetismo di Leighton Koizumi.

La voce che ti scartavetra le pareti dell’anima, i pantaloni di pelle che ingraviderebbero qualsiasi donna nel raggio di kilometri ed il resto, quello che gli ruota attorno, altro non è che il sottobicchiere per la birra o l’asse per il water: nulla se non la Comprimarietà  allo stato brado.
Detto questo non c’è odore di nuovi albums all’orizzonte, nè di inputs particolari o originali, bensì dell’esatto contrario: un omaggio genuino e carico di affetto filiale indirizzato alle radici del sound di Chicago. Sound che, percorrendo le malandate strade del Rock And Roll, progressivamente si trasformerà  nell’elemento chiave sia per il combo originario di San Diego che per tutti gli altri esponenti della scena Garage originale prima e Revivalista poi.
Sicuramente “Play Chess” è un disco godibile, rivolto soprattutto ai seguaci del genere, ma non per questo limitato e con le spalle al muro. è ben suonato, la tracklist è gustosa con tutte le hits comandate, dunque anche per i neofiti si può immaginare un battesimo musicale non particolarmente complicato.

Non fosse per qualche calo di testosterone (“You Never Can Tell”, “Back In The Usa” che scompare in toto di fianco alle chitarre degli MC5 e una “Boom Boom” anche troppo scimmiottata) tutte e 12 le covers si farebbero ascoltare con il gaudio iniettato in corpo e , comunque, qualche picco di eccellenza entusiasmante non manca certo all’appello (“I’m A Man”, “Killing Floor”, una “Who Do You Love” dalle parti degli Spacemen 3 più fatti, “Promised Land” che sembra un outtake dei Ramones degli esordi e “Feel So Bad” ad esempio).

In definitiva abbiamo per le mani un niente di nuovo al quadrato, ma blaterato con soddisfazione dal sottoscritto, a pancia piena con la sua manciata di minuti ben spesi da una parte e dall’altra.
E giudizio positivo sia allora, perchè il Rock And Roll alla fine è quello che è: torcicollo emozionale dopato di ironia.

The Morlocks Play Chess
[ Fargo – 2010 ]
Similar Artist: Fuzztones, Cramps, Miracle Workers
Rating:
1. I m A Man
2. Help Me
3. Killing Floor
4. Smokestack Lightning
5. Who Do You Love
6. Boom Boom
7. Promised Land
8. Sitting On Top Of The World
9. You Never Can Tell
10. Feel So Bad
11. You Cant Sit Down
12. Back In The USA

Ascolta “Play Chess”