Si è fatto un gran parlare Kele Okereke – (ex) leader dei Bloc Party con ambizioni da pop singer di successo – e spesso se ne è parlato un po’ troppo a sproposito, tralasciando completamente l’aspetto musicale della faccenda e parlando esclusivamente di altro. Poi, per carità , ultimamente lui ci ha messo del suo con tutta quella grottesca storia della sua cacciata dalla band con contorno di altri componenti che se ne vanno in sala prove senza avvertirlo, ma questo è un altro discorso che andrà  approfondito in occasione del prossimo disco dei Bloc Party (visto che quella della sua cacciata puzza parecchio di montatura buona per mantenere alta l’attenzione su una band dalle polveri bagnate ““ vedi l’ultimo, imbarazzante album “Intimacy” e relative esibizioni dal vivo).

Bisognerebbe sforzarsi di valutare Kele solo per la sua musica, scindendola dal personaggio e dal carico di aspettative eccessive che un po’ tutti avevamo riposto nello stesso (e scindendola magari anche dal suo inutile blog, dove ormai pubblica solo video a caso ed immagini di San Giovanni Battista). à‰ difficile ma è necessario, perchè Kele è solo un ragazzo che vuol fare la sua cosa (da solo e/o con i compagni di band) e con difficoltà  sta cercando la sua strada, il suo posto al sole nel complicato mondo del pop. Un primo disco intitolato “The Boxer” davvero precario e malriuscito, ed ora questo interlocutorio “The Hunter EP” che esce quasi in sordina ma è decisamente più a fuoco del suo predecessore e rappresenta una buona base di (ri)partenza per un futuro luminoso. Complici forse le recenti collaborazioni con Hercules and Love Affair e Martin Solveig, Kele sembra aver capito cosa voler fare e quale strada intraprendere, sembra aver deciso di trasformarsi nell’equivalente maschile di Robyn – una Robyn che magari ha ascoltato parecchia dubstep da un lato e parecchia fidget house dall’altro.

Sette tracce (EP lungo? Album breve?) che scorrono via lisce perchè di ottima fattura e permettono di capire (soprattutto nel caso delle atmosfere festose & dei maranzissimi synth a zanzara di “You Belong To Someone Else”) che il prossimo giro per Kele probabilmente sarà  quello buono ““ sia che si parli di album solista vero e proprio che di reunion dei Bloc Party.