Emanuele Sterbini è in arte Sterbus, anzi dobbiamo dire che è proprio lo Sterbus italiano. Non chiedetevi però cosa sia uno Sterbus perchè potreste entrare in un cortocircuito di non sense come per lo sarchiapone di Walter Chiari. Fatto sta che il nostro misterioso artista è alla sua terza fatica, “Iranian Doom”, disco registrato, fatta unica eccezione per la batteria di Paolo Sala, interamente da solo con GarageBand.

Le tracce in realtà  sono un’opera antologica, una rassegna di citazioni musicali, un lungo medley di musica psichedelica e rock. Ci sono i Talking Heads, i Beach Boys, c’è il pop degli anni ’90, leggero e superficiale, ci sono synth qua e là  e melodie improbabili, si passa da un momento all’altro dai Mogwai ai King Crimison: c’è tanta fantasia, ma l’ingrediente principale è uno solo, è una massiccia dose di ironia. Infatti è questo il segreto del disco, evidentemente abbozzato, molto lo-fi senza una post produzione efficace (ma d’altro canto è in download gratuito su Bandcamp), ma ricco di spunti, di rimandi che fanno intravedere tutta la competenza e, perchè no, l’ampia cultura musicale di Sterbini.

Le tracce volano quasi senza filo logico, regalando un susseguirsi di situazioni, di colori, di impressioni slegate, come fossimo davanti ad una rappresentazione di “Urlo” di Ginsberg. Ed è fin divertente perdercisi. Personalmente trovo piacevole risentire la ballata “Iranian Doom”, lontano arpeggio di chitarre che culmina in un’esplosione rock, e “Sloop Jai B”, un’originale rivisitazione di “Sloop John B” dei Beach Boys con all’interno un grazioso omaggio a Frank Zappa, artista a cui è devoto, e ovviamente s’era capito, il nostro Sterbus.

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Iranian Doom
[ autoprodotto – 2011 ]
Similar Artist: Frank Zappa
Rating:
1. Any Minute Now
2. Sloop Jay B
3. Trapped in the GRA
4. Crash City
5. Big Daisy
6. Miles Monroe
7. Cheap-com
8. From Head to Twelve
9. Iranian Doom
10. Too Many Mistakes
11. Parallelepyped Song
12. Their Own, Not Each Other