Che caspita di sorpresa! Proprio mentre mi accingo a chiudere la mia sessione serale di band-scouting in rete, mi imbatto in una entusiastica recensione di questi Thee Marvin Gays dal Belgio. No, con i dEUS non c’entrano molto, in realtà . Piuttosto, è con i Thee Oh Sees che i Nostri condividono qualcosa, e non è solo la prima parola del nome.

Il ritmo incalzante è quello, le schitarrate rapide pure, così come i colpi sferzanti di batteria. Persino alcuni urlacci qua e là , nell’iniziale “Gotta Go” ad esempio. Si prosegue speditissimi che manco la fuga di “Elwood” e “Jake Blues” da quel poliziotto con le fattezze di Chris Martin, con le schegge impazzite “Seducer”, “Troma II” e “No Carpenter”. Continuo a pensare e ripensare che questi sono i cuginetti europei di John Dwyer &co., quando arriva il colpo: una “Hunter” spagnoleggiante con un intermezzo velvetundergroundiano. La successiva “Blind People” mette in mostra una bella chitarrona al limite dello stoner in un’atmosfera quasi surf: il migliore episodio di un disco che si chiude 9 minuti dopo (per un totale di 26) con il solito rimpasto di punk, garage-pop e rock’n’roll sixties e con una Desperatly Ill particolarmente degna di nota che rimanda dritti ai Girls di “Album”.

Se cercate innovatori e sperimentatori questo non è il disco per voi, ma io vi invito a scaricarlo ugualmente (e gratuitamente) dal loro Bandcamp e a conservarlo per i momenti in cui vorrete abbandonarvi ad una caramella di melodia e rumore in salsa psichedelica. Niente rivoluzioni, ok, ma volete mettere trovare sti tizi giusto prima di lavarsi i denti e rinculare a letto per una giornata successiva a base di Heidegger, Lèvinas e uno a scelta tra Conrad e Apel?