Nuova pubblicazione per il prolifico Chaz Bundick, che a due anni di distanza dai fasti della bibbia chillwave “Causers Of This”, seguito a ruota dalla consacrazione di “Underneath The Pine”, raccoglie inediti e demo precedenti alla firma su Carpark che ne ha definitivamente segnato il decollo artistico. Una compilation destinata insomma ai fan più accaniti nonchè ai collezionisti più meticolosi, che non si faranno scappare il set di vinili in cui è radunata la decina di pezzi proposti.

Stringendo il discorso sulla musica, si consiglia “June 2009” più per venire a conoscenza di come sia venuto fuori l’universo Toro Y Moi che per la stessa piacevolezza del suo ascolto: in meno di mezz’ora di musica veniamo a conoscenza delle influenze, delle aspirazioni, dei piaceri proibiti di un ventenne come tanti alle prese con le prime registrazioni, il tutto filtrato del feticistico piacere della preveggenza di ciò che accadrà  negli anni a venire. Il paragone con quanto realizzato è automatico e un po’ meraviglia come la componente chill sia in fondo irrisoria; a dominare l’ascolto, in ovvia compagnia della vena più lo-fi del progetto, è l’uso di chitarrine trasognanti, sorta di presagio dell’oniricità  sintentica a venire, a volte perfettamente indirizzate nella via successivamente intrapresa (“Dead Pontoon”, “Warm Frames”), altre distanti anni luce, come nelle divagazioni darkwaveggianti di “Sad Sams” o nel post-punk un po’ Pavement di “Ektelon”. Ma il passo dagli album a venire non è poi così lungo, ed eccoci davanti a un garage dreamy un po’ incerto (“Best Around”, “Girl Problems”) e ai primi capricci elettronici di un’embrionale “Talamak”.

Sconsigliata a chi stia dando un primo approccio al giovane artista statunitense, la compilation non può che essere apprezzata dagli aficionados di lunga data nell’attesa di un nuovo capitolo discografico.