Eccola di nuovo Norah Jones, che sembra proprio alternare periodi di riflessione lontano dalle scene a momenti di grande attività . Dopo aver sfogato tutto il suo amore per il country con i Little Willies qualche mese fa, dà  ora alle stampe il nuovo disco solista prodotto nientedimeno che da Danger Mouse (al secolo Brian Joseph Burton, affermato musicista oltre che metà  degli Gnarls Barkley e una delle menti pensanti dei Broken Bells). Coppia da brividi (nata in seguito alla collaborazione di Norah all’album “Rome”, registrato da Burton insieme a Daniele Luppi) per un esperimento coraggioso che si rivela ben calcolato, nonostante i timori del Topo che ha detto, tra il serio e il faceto, di sperare che fare un album con lui non avrebbe fatto perdere alla Jones troppi fan.

Il singolo apripista “Happy Pills” sembrava fatto apposta per stuzzicare i benpensanti ma non troppo, innestando i ben noti dolci virtuosismi vocali della Jones su basi dall’elettronica moderata. Il resto del disco osa con brio, e una volta superata la strana sensazione che si prova di fronte alla novità  quello che resta è un risultato ampiamente al di sopra della sufficienza. Norah sopravvive alla metamorfosi meglio di tante sue colleghe, lasciando momentaneamente da parte le atmosfere alla Laura Nyro senza però perdere di vista il passato (come gli arrangiamenti di piano e archi dell’iniziale “Good Morning”, di “She’s 22” e “Travelin’ On”, la pur leggermente distorta “Take It Back” e la vendicativa “Miriam” dimostrano ampiamente) nè cedere troppo a tentazioni iper- tecnologiche (presenti nella sola “After The Fall”). Se la cava egregiamente insomma, soprattutto in pezzi come “Say Goodbye” e la title track che colpiscono con un arrangiamento elettro-nipponico, inquietante ma anche sorprendentemente sexy.

La Jones ancora una volta dimostra di non voler restare confinata nel ruolo ristretto di star pop-jazz, ma di avere i mezzi e la volontà  per esplorare altri orizzonti musicali. Un incontro tra due artisti eclettici e curiosi questo “Little Broken Hearts”, una collaborazione rischiosa ma tutto sommato riuscita.

Little Broken Hearts
[ Blue Note/EMI – 2012 ]
Similar Artist: Broken Bells, Norah Jones
Rating:
1. Good Morning
2. Say Goodbye
3. Little Broken Hearts
4. She’s 22
5. Take It Back
6. After the Fall
7. 4 Broken Hearts
8. Travelin’ On
9. Out On the Road
10. Happy Pills
11. Miriam
12. All a Dream