Il monicker scelto dal duo ha radici nella mitologia greca. Ofione era, infatti, il nome di uno dei due Titani, che insieme a Eurinome regnò sul mondo prima dell’avvento di Crono. Di certo, non è stato ancora svelato il mistero sull’identità  degli Ophion, ma ciò è, in effetti, di poco conto, perchè appare assolutamente in linea con le scelte editoriali di un’etichetta di nicchia quale la diametric., di stanza in quel di Glasgow, attiva dal 2009 e racchiusa nelle sapienti mani di Arne Weinberg, già  protagonista in passato con la sua AW-Recordings, purtroppo, oggi chiusa. La filosofia che ispira il produttore tedesco pone inequivocabilmente alla sua base l’amore e la passione per la musica elettronica, che non deve essere affatto connessa alla superficiale speculazione egocentrica di coloro che si definiscono artisti. Secondo il suo proprio punto di vista, è necessario maggior rispetto e, soprattutto, ben altra consapevolezza della tradizione della musica elettronica, da intendere come una vera e propria forma d’arte. Tendenze e hypes non rientrano, infatti, nei piani della label.

L’obiettivo della diametric. è quello di non concentrarsi su un genere definito, non importa se techno, electro o house, ma su qualsiasi musica confluisca all’interno di tali ferrei presupposti. Non essendo prevista alcuna distribuzione digitale, l’etichetta stampa solitamente in vinile, in circa trecento copie numerate a mano e inserite all’interno di una confezione di plastica con copertina cartacea in bianco e nero estraibile, mentre la cifra delle copie stampate si abbassa di un centinaio e più per le centellinate uscite in cd, che ricalcano il medesimo packaging e, ovviamente, analogo design. Le duecento copie di “Pallor Absentis” racchiudono il raffinato lavoro di un misterioso duo che a lungo si è soffermato sulla realizzazione di un sound volutamente organico, non a caso, riflesso al meglio in sei oscure tracce ambient costruite attraverso intensi field recordings, in grado di elaborare nuovo astratto spazio al cui interno ci si possa diametralmente perdere.

L’inizio con la cupa “The Realm Of Slumber” è dei più ansiogeni attraverso il lento e sordo scrosciare di gocce d’acqua. Contraddistinta dal fruscio del vento e dai cinguettii degli uccelli, la malinconica “Staring Into The Heart Of The Sun” sembra esserne parzialmente il contraltare. I battiti metallici e altre deflagrazioni sonore introducono “Gorgon’s Fall” che, lentamente, scivola tra pulsioni analogiche. In scia, “Cataclysmic Seasons” si configura come la traccia più dub-oriented del sestetto. L’atmosfera si fa, poi, più rarefatta in presenza dell’eclissi di “Millenia”, accompagnata dalle uniche spoken words presenti nel breve ma intenso album. In chiusura, “Staring Into The Heart Of The Sun (Bvdub’s Test The Depth Of Your Heart Mix)” annovera l’ingresso in scena del geniale Brock van Wey, il cui remix insuffla dolci note di piano e sfumati brusii nei suoi epici diciotto minuti di lunghezza. Il debutto degli Ophion è nient’altro che puro suprematismo sonoro.

Pallor Absentis
[ diametric – 2011 ]
Similar Artist: Benoà®t Pioulard, Gregg Kowalsky, Jon Porras, Pan”¢American, Tim Hecker
Rating:
1. The Realm Of Slumber
2. Staring Into The Heart Of The Sun
3. Gorgon’s Fall
4. Cataclysmic Seasons
5. Millenia
6. Staring Into The Heart Of The Sun (Bvdub’s Test The Depth Of Your Heart Mix)

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