Miglior scoperta del 2010 e poi anche del 2011 (potenza della discografia moderna), i ManzOni presentano il loro secondo “full lenght” con qualche mese di ritardo rispetto a quanto promesso (quando uscì “L’astronave EP” si era parlato di primavera) ma questo non è assolutamente un problema anzi, l’autunno mi pare la stagione azzeccata per un’opera che parla d’amore, pioggia e ricordi.

Personalmente sono felice di aver potuto ascoltare “Cucina Povera” proprio in un periodo tanto ricco di uscite discografiche, per poter finalmente capire cosa intendeva mia nonna quando affermava che “il troppo è come il niente” e per poter segnare col fuoco la linea divisoria tra necessario e accessorio. Ho ascoltato così tanti dischi di imberbi imbelli nell’ultimo mese da vivere le parole di Gigi e le note di Carlo, Emilio, Fiorenzo e Ummer come un sorso d’acqua di sorgente in un giorno opprimente, ricordando che fare musica è ancora qualcosa che si vuole fortemente e non solo una posa o un taglio di capelli (la chiamano attitudine).

I ManzOni riprendono il discorso da dove l’avevano interrotto col precedente EP, ampliandolo sia dal punto di vista musicale che lirico, tendendo verso una forma canzone appena più marcata senza però perdere in compattezza e inventiva. Gigi Tenca si avventura un po’ di più nel cantato, ma giusto un filo, mentre la vera rivoluzione di “Cucina Povera” sta nell’apertura totale e incondizionata delle pagine del suo diario più intimo. Non più l’uomo di fronte alla natura e le sue sensazioni ma l’uomo in mezzo agli altri uomini (e donne), la difficoltà  nel comunicare i propri stati d’animo, i ricordi lontani ma così vicini, gli affetti perduti, gli occhi asciutti e lo sguardo vivo pronto a cogliere la meraviglia della vita comune. Poche sferzate elettriche ma incisive (“Mario in diretta TV”, “…Ed ecco l’alba”) e tante carezze fatte di dolcezza pura mai virata al patetico (“Dal diario, a mia madre”, “Dimmi se è vero”), quella dolcezza che solo chi sa divenire adulto senza invecchiare è capace di esprimere. La cavalcata senza freni inibitori nè umani nè artistici di “La Strada” a chiudere un lavoro che ha bisogno di ascolti per entrarti dentro, capace di segnare chi lo ascolta, farsi ricordare (chi è ancora in grado di produrne oggi?) e cambiare le prospettive al mondo. “Cucina Povera” ha alcuni tra i testi più belli che mai mi sia capitato di ascoltare e uno spessore musicale da far tremare i polsi. ManzOni è  dolcezza e coraggio, due caratteristiche fondamentali per presentarsi nudi di fronte agli altri.

Cucina Povera
[  Garrincha – 2012 ]
Similar Artist: Claudio Lolli, Aidan Moffatt, Godspeed You! Black Emperor, Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo
Rating:
1. Mario in diretta TV
2. Dal diario, a mia madre
3. Scusami
4. Ed ecco l’alba
5. Una garzantina
6. A mio padre
7. Dimmi se è vero
8. In Toscana
9. La strada
10. The Lie