“Lost Songs” ovvero l’album impegnato degli And You Will Know Us By The Trail Of Dead. Appositamente studiato per combattere la, parole loro, completa indifferenza dimostrata dall’universo indie rock verso i problemi che quotidianamente affollano TV e giornali. Un netto cambio di direzione rispetto all’avvolgente ma distaccato, quasi ultraterreno appeal filosofico di “Tao Of The Dead”. Trattare temi d’attualità  però non è affatto semplice: il rischio di restare imprigionati nel già  detto e nel già  sentito, di abbandonarsi ai più classici luoghi comuni è infatti pericolosamente alto.

Fortunatamente i Trail Of Dead versione ‘salvatori della patria indie’ non dimenticano chi sono e da dove vengono. Provano a sfidare se stessi con l’impeto di ragazzini alle prime armi, scegliendo come primo singolo “Up To Infinity” (ispirato al conflitto siriano e dedicato alle Pussy Riot) che alterna riff brevi e decisi, più in odor di punk del solito, a quelle suite lunghe e riflessive che i fan tanto amano. Ancora più aggressivo è il secondo singolo “Catatonic”, una paziente ma esplosiva stratificazione di incazzatura e feedback che incute timore e rispetto. Stesse sensazioni evocate da una “Open Doors” martellante che manda subito il motore a mille, dalla teatrale e arrembante “Opera Obscura” e dall’energetica “Pinhole Cameras”, un frenetico succedersi di accelerazioni ritmiche che cresce lentamente, prendendo fuoco prima della fine. Se la cavano bene i cavalieri neri di Austin, soprattutto quando si sfogano, urlano e alzano il volume come in “A Place To Rest” e “Bright Young Things”; mentre pezzi come “Heart Of Wires”, “Time And Again” e “Flower Card Games” finiscono per sembrare semplici riempitivi di alta qualità , a cui manca l’impatto e l’orecchiabilità  che invece hanno, ad esempio, la title track o “Awestruck”.

Più trascinante e compatto del disco precedente, “Lost Songs” nel complesso suona robusto e musicalmente convincente. Un pugno in piena faccia, un assalto a trazione anteriore, che travolge senza mezzi termini nè scuse. Lontani dai temuti luoghi comuni e dal politicamente corretto, viscerali e intensi come spesso ma non sempre sono stati, gli And You Will Know Us By The Trail Of Dead riescono a combinare ordine e disordine: l’emotività  estrema che spesso dal vivo li porta a distruggere gli strumenti e la tecnica sopraffina che hanno ampiamente dimostrato di possedere. Rispolverano il sound impaziente e arcigno degli esordi in versione più matura e arrabbiata, scoprendo di avere ancora diverse frecce infuocate da scoccare in caso di bisogno. E stavolta centrano il bersaglio.