Fuori pioveva, domenica. Chi c’era a sentire i Band of Horses non si è bagnato, gli altri, beh”… non solo hanno preso la pioggia, ma si sono persi anche una bella doccia di musica rock all’ennesima potenza.
I Band Of Horses sono stati davvero grandiosi, cioè se stessi.

Una scaletta che cambia ad ogni concerto, anche se alcune canzoni sono dei must: si apre con “The Great Salt Lake” e “Island on the coast”, e per la maggior parte della serata il livello rimane alto, sia come scelte, che come velocità . Mai stanchi, i Cavalli sono guidati da un Ben Bridwell impazzito, che si è tagliato la barba ed ha i capelli fradici dall’inizio alla fine del concerto sotto il cappellino a visiera; ogni tanto si accende la sigaretta, nei momenti più tranquilli, come per “No one’s gonna love you”, addolcita ulteriormente dalla chitarra accarezzata da un ottimo Tyler Ramsey (che la barba ce l’ha più lunga di tutti); Bill Reynolds al basso è quasi sempre con gli occhi chiusi e Ryan Monroe si alterna alle tastiere e alla chitarra divertendosi con un matto. Questo vuol dire far parte dei Band of Horses: divertirsi, esaltarsi l’uno con l’altro, improvvisarsi”… c’è un’intesa unica sul palco dei BOH, e anche nelle tre cover della serata si sente un’alchimia e una capacità  di far proprie le canzoni che difficilmente si riesce a trovare altrove. Su tutte una strepitosa “Powderfinger” di Neil Young, che a pensarci un attimo potrebbe essere veramente loro!

Brani da tutti e quattro i dischi, equamente distribuiti: solo per citarne alcune,”NW Apt.”, “Knock knock”, “The general specific”, “Everything’s gonna be undone”, “Laredo”, “Ode to LRC”,”The Funeral” (la più acclamata): ci sono tutte le migliori, poche acustiche, molte le “schitarrate”, le corse nelle praterie, le discese per le valli”… sfondi che appaiono realmente dietro i musicisti, insieme al Duomo di Milano e altri luoghi di tutto il mondo.
Una slide guitar giace inutilizzata davanti a Ben, si vede che non gli va di fare il countryman fino in fondo; e va bene esaltare il passato, ma loro vogliono risvegliare il presente, diamine! “Oh, shit! Sorry”…”: il nostro Ben ha sbagliato accordo. Tutti lo fanno, lui lo dice: si diverte ad essere umano.

Uno show senza sbavature, una serata indimenticabile, un muro di suono che per molto tempo nessuno riuscirà  a far crollare: forse per almeno una settimana si dovrebbe rinominare il sito Indieforhorses“…

Setlist
THE GREAT SALT LAKE
ISLANDS ON THE COAST (On setlist as “TOO SOON”)
NW APT.
LAREDO
ELECTRIC MUSIC
ON MY WAY BACK HOME
A LITTLE BIBLICAL
POWDERFINGER (Neil Young & Crazy Horse cover)
LONG VOWS
INFINITE ARMS
IS THERE A GHOST
WEED PARTY
EVERYTHING’S GONNA BE UNDONE
KNOCK KNOCK
AIN’T NO GOOD TO CRY (The Hour Glass cover)
NO ONE’S GONNA LOVE YOU (Played only by Ben and Tyler)
THE GENERAL SPECIFIC
ODE TO LRC
THE FUNERAL

– encore –
BLUE BEARD
CIGARETTES, WEDDING BANDS
AM I GOOD MAN (Them Two cover)

Credit Foto: Tore Sà…tre [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons