I Woollen Kits vengono dall’Australia, terra che (dopo i fasti degli anni ottanta e novanta) da qualche tempo a questa parte ha ri-cominciato a esportare tanta buona musica. Non solo i conosciutissimi Tame Impala, ma una nuova, prepotente e eterogenea “Aussie Invasion” iniziata con gli Eddy Current Suppression Ring e proseguita a passo di carica grazie ai vari Royal Headache, Slug Guts, Blank Realm, The UV Race, The Murlocs, Milk Teddy e Dick Diver (solo per citarne alcuni) di cui ora fanno parte anche loro. Tre ragazzi di Melbourne (Tom Hardisty chitarra e voce, Tom Ridgewell batteria e voce, Leon Appelbee chitarra, scherzosamente chiamato “non Tom”) che amano divertirsi e lavorare duro.

“Four Girls” è il secondo disco (dopo “Woollen Kits”, uscito a gennaio) di un duemiladodici particolarmente fortunato, che li ha visti passare dai concerti nei club sotto casa ai tour americani, alla partnership con la Trouble In Mind, addentando un inizio di fama con tutti gli annessi e connessi del caso. Un album in cui cercano di fare concorrenza a Mark Sandman per numero di donne citate nelle canzoni, e lui di donne se ne intendeva. Tom, l’altro Tom e “non Tom” si accontentano delle quattro signorine che danno il titolo all’album: “Cheryl”, “Sandra”, “Susannah” e “Shelley”. Nessuna storia di groupie rock n roll e vita dissoluta on the road però, ma romantiche riflessioni su cuori spezzati e occasioni sfumate con tanto di suppliche, pentimento e massima contrizione (“Back To You” e “Please”).Ce la faranno a perdonare o a farsi perdonare? Ai posteri (e agli album successivi) l’ardua sentenza, musicalmente la mistura di contagioso garage e gustoso indie pop che propongono funziona più che bene e ricorda l’innocenza dei Beat Happening (la voce di Hardisty viene spesso paragonata a quella di Calvin Johnson) o dei The Pastels di “Million Tears” e “Cycle”.

Se fossero inglesi i Woollen Kits farebbero concorrenza ai Palma Violets e rischierebbero di finire sulla copertina dell’NME. Invece sono nati “down under”, ed è un bene. Hanno avuto e avranno tutto il tempo di crescere con calma, lontano dalle attenzioni morbose di una stampa sempre in caccia della prossima “next big thing” che spesso si sgonfia nel giro dei canonici quindici minuti (o anche meno).

Four Girls
[ Trouble In Mind/R.I.P. Society – 2012]
Similar Artist: Beat Happening, The Pastels, Palma Violets
Rating:
1. Back To You
2. Cheryl
3. Sandra
4. Be You
5. So Cold
6. Susannah
7. Please
8. Shelley
9. All Sorts
10. On The Move