La sensazione mentre si ascolta “Our House On The Hill” è che i Babies ci abbiano messo più impegno di quanto non credessero fosse in loro potere, che le cose ““ insomma ““ si stiano facendo serie e belle e che funzioni tutto, ma non era questo lo scopo con cui si sono formati, e chissà  perchè solo ora, e pazienza. I Babies, side project di Cassie Ramone (Vivian Girls) e Kevin Morby (Woods), te lo dicono già  dal nome: qua trovi molte cose, ma non proclami generazionali e cose da adulti per favore, che non fanno per noi ““ è progetto che nasce appunto to trade song ideas and play house parties, una sorta di piano quinquennale con l’obiettivo esplicito di convertire il tempo privo di occupazione in feste sul tetto, birra pong e piscine gonfiabili, uno studio in dieci punti per godersi il fatto di essere giovani, mediamente carini e con delle buone carriere musicali.

Il piano è andato avanti senza intoppi fino ad adesso, ma a un certo punto ““ e nessuno ha capito quale ““ le cose sono diventate progressivamente serie: come uscire con una ragazza senza sovranalizzare la cosa e scoprirsi innamorati dalla notte alla mattina, con tutte le conseguenze del caso. Il che non è necessariamente un male o un bene, però la cosa sta prendendo una piega che nessuno aveva considerato ““ non davvero, almeno. Un sentimento un po’ impreciso del tipo I had to leave the party or I just didn’t feel so well (…) I had to leave the conversation or started to get sick (“Mean”), ma non sai perchè, è colpa della birra di cattiva qualità /forse sei innamorato/ti sei stancato/sei cresciuto/suonare nel soggiorno dei genitori del tuo amico non basta più (inserire una risposta a scelta). Questo disco è curato e meno home made della media dei suoi simili, e non è una cosa così scontata ““ della serie, tra tutti i dischi uguali, ci sta che questo ce lo ricordiamo un po’ meglio ed è buffo che accada proprio in un side project e a questa altezza, quando tutto questo filone musicale non è più così significativo.

Comunque sia, “Our house on the hill” è un disco che fa della categoria della piacevolezza la sua caratteristica fondamentale: Cassie e soci creano canzoni giuste, carine, qualche minuto con preoccupazioni fondamentalmente prescindibili e al massimo una malinconia da liceo ““ la storia dell’impegno riguarda la qualità  del disco e quanto sia ascoltabile, non influenza tanto il contenuto. Però bene così, un disco che non vuole superlativi assoluti, non chiede altro che essere ascoltato e suonato, piacevole per essere piacevole, senza vergogna ““ un disco che prende garage rock e frequenze da college radio anni 90, quelli di “Clueless”, non quelli di “Otto sotto un tetto”, e che ci aspetteremmo accompagnato da un video in super 8 con immagini di repertorio dalle nostre peggiori e migliori adolescenze. Sento che c’è effettivamente qualcosa di passato in questo, mi pare un immaginario che comincia a essere veramente stanco (quanti altri video con bambini degli anni ’60 e riprese amatoriali e gattini e animaletti carini possiamo ancora sopportare? Dico davvero) e pure “That Boy”, una delle tracce più carine (ma lo sono tutte alla fine, difficile individuarne una migliore delle altre ““ nota bene la storia della piacevolezza, qua non si parla di capolavori), sembra proprio già  sentita, un film che riguardiamo volentieri, davvero volentieri, ma che già  abbiamo visto mille volte e non diceva niente di più neanche la prima volta ““ e si chiamava Best Coast, Last Europa Kiss, Vivian Girls o come volete voi.
(Magari lo riguardiamo un’ultima volta, se nn danno niente di meglio).

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Our House On The Hill
[ 101 – 2012]
Similar Artist: La Sera, Dum Dum Girls
Rating:
1. Alligator
2. Slow walking
3. Mess me around
4. Get lost
5. Baby
6. Mean
7. On my team
8. Moonlight Mile
9. See the country
10. That boy
11. Chas it to the grave
12. Wandering