C’è chi li ritiene la “Next Big Thing” del 2013, un’etichetta pesante da portare per un gruppo alle prese con il primo album. Hype a parte, quello dei The Lone Bellow (Zach Williams che canta e compone, sua moglie Kanene Pipkin al mandolino e ai backing vocals, Brian Elmquist alla chitarra) ha tutte le caratteristiche per essere un esordio col botto tipo quello degli Alabama Shakes, passati in tempo record da illustri e talentuosi sconosciuti a band osannata dalla critica e in corsa per un Grammy.

Vengono da Georgia (i due maschietti) e Virginia (la gentile donzella) e la tradizione è indubbiamente un tassello importante del loro sound, ma non di puro e semplice revival è fatta la loro musica. Al calore e alla malinconia del sud natio si affianca il dinamismo tipico della Grande Mela, dove si sono trasferiti da diversi anni. “The Lone Bellow” fonde tutti questi elementi in un mix elegante, esplosivo e pieno d’energia (“Bleeding Out”, “The One You Should’ve Let Go”, “Green Eyes And A Heart Of Gold”) ma anche romantico (in “You Never Need Nobody”, “Looking For You”, “Fire Red Horse”, “You Can Be All Kinds Of Emotional” ad esempio) e dolorosamente intenso (“Two Sides Of Lonely”, “Tree To Grow”). Un disco nato dal diario di Mr.Williams, che di quelle righe scritte di getto per esorcizzare la paura di non riuscire a superare un momento difficile conserva il tono confessionale e sincero. Canzoni che all’inizio non erano canzoni, lo sono diventate col tempo, ma sembra lo siano sempre state. Una naturalezza trascinante, che colpisce e conquista e li avvicina a gruppi come The Civil Wars (che non a caso hanno accompagnato in tour) e The Great American Canyon Band.

Avviso ai romanticoni senza speranza: se qualcuno di voi non sa cosa regalare a San Valentino, questo è un buon disco da mettere nel carrello (fisico o digitale che sia) visto che le mille sfumature dell’amore le esplora in lungo e in largo. Con la loro miscela di country, soul, folk e gospel piena di armonie che riscaldano il cuore durante le lunghe sere invernali e fanno battere a tempo mani e piedi (e non certo per il freddo), i The Lone Bellow rischiano di essere un osso duro per tutti. Che la premiata ditta Mumford & Sons debba iniziare a preoccuparsi della concorrenza?

The Lone Bellow
[ Descendant – 2013 ]
Similar Artist: Mumford And Sons, The Great American Canyon Band, The Civil Wars, Alabama Shakes
Rating:
1. Green Eyes And A Heart Of Gold
2. Tree To Grow
3. Two Sides Of Lonely
4. You Never Need Nobody
5. You Can Be All Kinds Of Emotional
6. You Don’t Love Me Like You Used To
7. Fire Red Horse
8. Bleeding Out
9. Looking For You
10. Teach Me To Know
11. The One You Should’ve Let Go