Land Observation è un moniker del cavolo, ha un che di pseudoscientifico che irrita per la sua supponenza. Sembra il nome di un ente di controllo, di quelli finanziati con soldi pubblici che mai rilasciano un report annuale sulla propria attività . Ma niente di tutto ciò, dietro a questo borioso nickname si nasconde James Brooks, ex membro degli Appliance (che significa “elettrodomestico”. Uno non vuole pensar male ma il dubbio che sti inglesini prendano per coolo diventa consistente), prestato e mai restituito alla videoarte e a all’arte in generale.

Per il concept di “Roman Roads IV-XI” James Brooks ha un’idea a portata di mano: una finestra della sua casa nell’East London affaccia su una strada romana. Da qui parte la riflessione e la didascalica osservazione del territorio alla ricerca delle tracce romane nella ex Britannia. Nel comunicato stampa non è specificato come James Brooks abbia proseguito la ricerca, se attraversando le strade citate nei titoli o munendosi di una qualche archeologica app a cui delegare il “lavoro sporco”, ovvero la mappatura delle antiche strade romane. Ascoltando l’album però ogni dubbio in proposito svanisce, “Roman Roads IV-XI” è un candido elenco di linee colorate restituite dai cristalli liquidi dello smartphone, con un concept senza capo nè coda che forzatamente pretende di tradursi in chiave stucchevolmente psicologica.

L’ambient chitarristico dalle pseudo ambizioni psicopaesaggiste viene venduto come esempio di “riflessione sulle idee più ampie di viaggio, moto e progresso” per quattro note messe in croce e ripetute in loop fino alla resa incondizionata dell’ascoltatore. L’esperimento di Land Observation si esaurisce nel suo proposito, nella sua enunciazione. Di base non c’è nulla che giustifichi un’operazione del genere, povera di idee e svogliata nell’esecuzione. La soundtrack dei The Sims in modalità  build è più avvincente e sensata del compitino impersonale composto dal distratto e pigro land observator.

Vero è che tutte le strade portano a Roma ma quella percorsa da James Brooks è dissestata e chiusa alla circolazione, per cui l’unico modo che gli resta per arrivare nella Città  Eterna è una veloce scorribanda virtuale con Google Streetview. “Roman Roads IV-XI” è un soundcheck audio buono per testare le casse 2.1 che, per colpa di non si sa chi, invece di finire tra le utility del reparto tecnologia è atterrato sugli scaffali di musica. Badate bene.

Roman Roads IV-XI
[ Mute – 2012 ]
Similar Artist: Alva Noto
Rating:
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