Per una volta ignoro le mie personalissime regole in sede di giudizio, facendo prevalere esclusivamente il cuore e chiudendo la ragione a doppia mandata in un cassetto accanto ai calzini. I Suede sono per me ricordi di meravigliose e tumultuose primavere di troppo tempo fa, quando giovane ed innocente affrontavo la vita masticandone la malinconia e i dispiaceri sentimentali con eccessiva carica melò. Quando ce lo potevamo permettere a tempo pieno, così poco distratti da tutte le noiose ed obbligatorie pratiche che la vita quotidiana offre in pasto quando si è ben oltre l’età  dell’innocenza. Una nuova primavera è alle porte, il vento ci fa arrivare alle orecchie un nuovo disco di Brett Anderson e soci per il quale, dopo le ultime prove non proprio memorabili, le aspettative erano ridotte al lumicino. La vera sorpresa, molto più piacevole di quella che troveremo dentro le uova di cioccolata durante la Pasqua, è che “Bloodsports” sin da subito si rivela un signor disco e i Suede sembrano tornati quelli di un tempo lontano.

Dieci canzoni in scaletta che portano in dote tutto quello che ci aveva fatto innamorare di loro negli anni ’90, poco importa se in sostanza si parla di suoni già  sentiti, perchè l’innegabile freschezza delle composizioni dovrebbe mettere a tacere anche i più incalliti dei detrattori. Poi, che non piaccia il britpop venato di glam e corredato di una voce sempre un po’ sopra le righe in quanto a carica melodrammatica è un altro paio di maniche. Nel suo genere siamo di fronte ad un lavoro ineccepibile, che ha la capacità  di trasfigurare e soverchiare il passare del tempo prendendosi il rischio di risultare desueto e allo stesso tempo riuscire ad arrivare al cuore dell’ascoltatore. Non so se per i più giovani sia arrivata una ventata di “vecchia” freschezza a preannunciare l’imminente bella stagione, la certezza è quella di trovarsi tra le mani un gran bel disco che a questo giro promuoverò con quattro stelle piene e luminose. Alla faccia di una ragione che invocherebbe un giudizio solo leggermente più moderato.

Credit Photo: Press

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