Esattamente come i Mount Kimbie, Ikonika aveva esordito nel 2010 e torna per il secondo album a distanza di tre anni: a differenza del duo ora approdato presso i tipi della Warp, la producer londinese non cambia etichetta e rimane fedele alla Hyperdub.
Il mio non è un paragone casuale, ma i debutti di entrambi fa aveva indicato contemporaneamente diverse possibilità  di fuga dal dubstep originario ed erano risultati tra le opere più significative di quell’anno (e non solo): se il tempo ha dato loro ragione non è questo il luogo per discuterne, ma la validità  e la bellezza di quei due album tuttora stupisce.

Ora, mente i due Mount Kimbie sembrano aver preso una strada differente, Sara Abdel-Hamid torna sul luogo del delitto: se “Contact, Want, Love, Hate” era un disco oscuro e tec(h)noide, nel quale le atmosfere venivano stemperate con l’abbondante utilizzo di suoni e dinamiche 8bit, il nuovo “Aerotropolis” abbandona l’estetica da videogame e vive un dualismo sonico perfettamente riscontrabile nel corso delle quattordici tracce.

L’iniziale “Mise En Place” è solo un breve intro con gli occhi rivolti al passato, ma “Beach Mode”, oltre a pregiarsi di un inedito featuring vocale dell’altra stelletta di casa Hyperdub Jessy Lanza, dichiara subito la fregola disco-soul che pervade la prima metà  di un album capace dunque d’inserirsi a suo modo in quel filone di riscoperta house che parte dall’americano Urulu e arriva fino in Italia con l’ottimo Broke One. Ne sono dimostrazione tanto “Mr. Cake” quanto “Eternal Mode”: la prima sprizza groove gioiosi da ogni nota, mente la seconda cerca di accordare gusto garage e luminosità  house.

Col ritorno ai suoni saturi di “Manchego” si apre invece la seconda parte del disco che, come il suo predecessore, guarda attentamente alle potenzialità  di un incontro tra il dopo dubstep e il mondo techno: e allora via al romanticismo scarno di “Let a Smile be (Y)Our Umbrella” e al retro-futurismo sci-fi di “Cyro”, ai synth scintillanti di “Lights Are Forever” e al classicismo geometrico di “Backhand Winners”.

Forse meno compatto rispetto al precedente album, questo “Aerotropolis” cresce con gli ascolti e diviene un meraviglio compendio di elettronica in bilico tra passato e futuro: la conferma di Ikonika come uno dei nomi più importanti dei nostri anni.

Aerotropolis
[ Hyperdub – 2013]
Genere: dubstep, electro, elettronica, funk
Rating:
1. Mise En Place
2. Beach Mode (Keep It Simple) [feat. Jessy Lanza]
3. Mr. Cake
4. Practice Beats
5. Eternal Mode
6. Completion V.3
7. Manchego
8. Let A Smile Be (Y)Our Umbrella
9. Lights Are Forever
10. Mega Church [feat. Optimum]
11. Cyro
12. Backhand Winners
13. You Won’t Find It Here
14. Zen Sizzle