Un disco questo “Dove” della formazione romana delle Dieciunità sonanti, all’apparenza senza lode e senza infamia, uno di quei dischi pop-rock all’italiana che preservano come dote di fondo una struggenza melodica sì frenetica ma senza quel mordente deciso per uscire poi dallo stallo che ““ prima o poi ““ potrebbe andare a trovarsi l’ascolto. Poi la trasformazione, epico, chitarre sparate, viole e violoncelli, pelli educate quanto basta per non sconfinare nel rock spigoloso ed una poetica tutto sommata rassicurante sono i punti di raccolta di una tracklist tradizionale e- a suo nodo ““ interessante se non si cercano chissà  che intemperanze o forme evolutive di sorta, c’è dentro tutta il vezzo italiano pop che va a testimoniare che questa scuola ancora fa presa e continua a fare proseliti nonostante il super trafficato ““ o meglio ““ ingorgo underground.

Ma anche disco di profondo cantautorato che si svela durante l’ascolto in tutta la sua sincerità , e che riporta le quotazioni del lotto ad una buona media, quasi quaranta minuti di visioni e vortici, margini e cadenze organiche ed intriganti che fanno riflettere e sognare insieme, storie e colori opachi si presentano sottoforma di quadri tesi e maniere passione voli, amori e non amori disegnati o tracciati con inchiostro simpatico nell’imprevedibilità  della vita o delle succursali di essa; brani melodici che potrebbero anche andare a colonizzare palinsesti radiofonici tramite certi hook che piacciono a presa rapida come la ballata acustica “Da tendere”, il running focoso “Una nuova distanza”, l’intimità  socchiusa “Come fine” o più in la botta elettrico/sliddata di “Claudia alla stazione”, tutte forme musicali che ti si attaccano all’orecchio e per un bel po’ di tempo ““ piacevolmente – non te le stacchi di dosso.

E’ un racconto continuo quello che le Dieciunità sonanti declamano, scalfiscono con l’eleganza della semplicità , una naturalezza eccellente ““ anche per la collaborazione di Paolo Benvegnù ““ che guida con genuinità  ed espressione vera in ogni luogo, in ogni “Dove”.
Da ascoltare con interesse acuto.

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Dove
[ Modern Life – 2013]
Genere: Rock’n’roll
Rating:
1. Il giorno della festa
2. Una nuova distanza
3. Dove
4. Con tutta calma
5. Le mani sulla città 
6. Come fine
7. ..E non andar più via
8. Le case dove vivevano
9. Interior design
10. Da tendere
11. Tu contro i condomini
12. Claudia alla stazione
13. Non riesci a sorprendermi