Le stagioni passano una dopo l’altra, la natura muta in continuazione, e l’uomo cambia di conseguenza, ha un approccio diverso verso il mondo che lo circonda, diverse preoccupazioni, nuove esperienze. L’uomo romantico, invece, è immutabile nelle sue certezze, nel suo rapporto con la natura”… perchè ha capito. Ebbene, Casey Chandler, in arte Galapaghost, sta diventando pian piano un romantico.

“Dandelion”, il secondo album, ossia il dente di leone che poi diventa soffione e disperde i suoi semi nel mondo, aiutato dal vento, lo stesso che scuote i rami del “Willow tree” e che fa tremare i cori della stessa canzone, così flebili eppure così compatti. La “Rosie” della opening track è tutt’altra cosa rispetto a quella cui si dedicava Jackson Browne, perchè non è una ragazza pop, e nemmeno rock: è una ragazza dei boschi, del lago, del silenzio. Quel silenzio che genera la title track e plasma l’arpeggio della chitarra insieme con la leggerissima voce alla Sigùr Ròs di Casey, come i semi del soffione si uniscono all’etere in una danza senza destinazione precisa. Minimalismo lirico che prosegue con la successiva “Vermin” e “Isabelle”, molto film western per intenderci; e poi l’introduzione forse un po’ fuori luogo di una chitarra elettrica ruvida che mi fa venire in mente paragoni pop italiani che nessun folkman vorrebbe sentirsi fare: Galapaghost è un po’ di tutto in questa sua seconda creazione, sperimenta tutto ciò che gli capita sotto mano, e la potenza sonora rispetto al minimalissimo precedente lavoro si percepisce istantaneamente. “Trembling happiness” è un mix tra la chitarra di Paul Simon alla “Scarbourogh Fair” e le armonie dei Poor Moon; una brevissima “Solemn” ci fa sognare l’Irlanda e lascia a Damien Rice l’onore di scrivere un testo: un introduzione al’ukulele della closing track “Goodnight Moon”, forse la più classica dell’album, quella che più assomiglia al sound di Runnin’.

Si ringrazia Ru Catania e l’Italia per questo piccolo, leggero come un dandelion pezzo d’arte e si va avanti su una strada dove bisognerà  fare delle scelte: non si può fare tutto, bisogna trovare la propria identità . Il mio suggerimento? Partire dalle liriche, quelle già  scritte e quelle che verranno, guardarsi in azione e guardarsi intorno, osservare se stesso e osservare la natura: è questo che fanno i romantici.

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Dandelion
[ Lady Lovely/Audioglobe – 2013 ]
Genere: folk, songwriting, country
Rating:
1. Rosie
2. Under The Willow Tree
3. Let Your Heart Be
4. I’m A Zombie For You!
5. Dandelion
6. Vermin
7. Smile
8. Isabelle
9. Trembling Happiness
10. Solemn
11. Goodnight Moon