Non ha le storie e le memorabilia sonore di una star nigeriana dell’highlifer, nè tantomeno vive di una doppia prospettiva scrupolosa di nicchia, la sua ““ quella del musicista “cantautore” Damiano Lanzi aka Lenz – è una struttura semplicemente sonico contagiosa in vitalità  e attraente nelle sue parabole extravagant, un disco di debutto “De Fault” che è un viceversa costante di melodie, tic e venalità  mai circoscritte e tutte versate in una estetica inafferrabile, anarchica se la vogliamo incastonare in un qualcosa d’irriverente soft oppure una provocazione artistica che urla immediatamente ai vostri orecchi di non esitare a farvela vostra..

Undici tracce con la polvere degli ammennicoli dell’elettronica post- punk, anni Ottanta in dissolvenza, arie d’altro e una serie di rumorismi, campionamenti, aggeggi self-made (tra tutti il generatore d’onda Grezzwave MKI) che hanno la potenza evocativa delle sperimentazioni prog, in poche parole un puro distillato intraprendente che sfida l’underground con un moto proprio, un vizio e una virtù di attecchire subito non appena messo in grado di agire sugli ascolti; L’artista Lenz è una emorragia di emozioni e incarnati bluastri che mette in scaletta originalità  ed anche un sentimento sotto pelle che indica nella nullità  della società  il nodo centrale del malessere intorno, ma lo fa senza mai appesantire il circus della musica che gira e rigira man mano che viene snocciolata nello stereo.

Da Sansepolcro in arrivo una grande/piccola genialità , un vento ibrido e ““ quasi ““ uno stil novo portabandiera di un irrequieto dolciastro universo cantautorale, la ballata Stipeana “Evp”, un Bowie traslucido che si sperimenta “High tide”, il waveing- funk-rock che fa scintille in “The business are on strike”, il tremolìo field & fresh “Calligraphy” o – più in fondo a chiusura ““ “Lash”, la schizofrenia mid-ska tra un Byrne impomatato e l’urgenza di esserci al massimo; un disco che la può dire lunga circa la sua traiettoria e che quando arrivano inaspettati è sempre un piacere triplicato poterli accogliere, non sempre succede, non sempre dall’underground si arriva subito a questi livelli, credeteci! Speciale!

De Fault
[ autoprodotto – 2014 ]
Genere: Cantautorato indie

Rating:

1. Replays (from outer space)
2. Evp
3. Farnsworth-Munsell 100
4. Murder in a small town
5. High tide
6. De fault
7. The buses are on strike
8. The salesman
9. Calligraphy
10. Oily cape
11. Lash