New Burns
Voices In A Rented Room

Non pago delle le tirate rock con i Comets On Fire e perso nelle visioni psichedeliche adulterate di certi Six Organs Of Admittence, Ben Chasny insieme al fido Donovan Quinn trova tempo e luogo a procedere per stilare un nuovo moniker, New Bums, la sua forma musicale in duo, la sua creatura folkly già  fatta conoscere nel giro americano, e “Voices In A Rented Room” è il succo cantautorale che ““ per essere onesti dall’inizio ““ si manifesta con quotazioni ottimali al primo ascolto, dodici brani confezionati tra allucinazioni dolci e acustiche impalpabili, un Leonard Cohen che si stringe alle esplorazioni drogate dei Velvet Underground, un mix piacevolissimo con qualche impennata di qualità  inaspettata.

E quello che si paventa alle orecchie è davvero un buon cantautorato, sempre nella mezz’aria degli anni Sessanta “Pigeon town” pregni di lisergia, chitarre acustiche e accordi centellinati in ballatine folk, cori field e armoniche a fare da “arcadia” lungo tutta la list, e di conseguenza un striscia di confine musicale espressiva dolciastra e lievemente spalmata che scorre come una fumata di pachistano impressa in vecchi 45 giri colorati, e se questo potrebbe assumersi il pregio che spetta ad un disco dal sapore “vintage” siamo sulla strada giusta, sulla direttrice precisa ed immacolata di quel dettaglio di storia sonora.

Consigliabile per un ascolto di prima sera armato di un bel bicchiere di vino rosso a decantare sogni e retro manie mentali, le “voci” dei New Bums vi trascineranno in delicate sensazioni di bambagia “Black bough”, “Sometimes you crash”, dentro fingerpickings raffinati “It’s the way”, a cavallo di soluzioni Donoviane “Burned” o nelle superfici ariose di terre incontaminate “Cool daughter”, ed il tutto accompagnato dalla certificazione di un allargato stato d’animo al massimo della capienza.

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