Seguo Tommaso Pandolfi in arte Furtherset già  da qualche anno e non credo di andar troppo fuori strada se dico che il giovane artista umbro è uno dei nomi più interessanti del panorama elettronico italiano: a conferma di tale tesi leggetevi le ottime recensioni del suo primo lavoro sulla lunga distanza, quel “Holy Underwater Love” uscito lo scorso anno.

Dopo neppure dodici mesi (e l’annuncio, smentito, di abbandonare il moniker Furtherset) Tommaso sforna un altro album, questo “How to Be You”: sin dai primi ep del producer perugino quello che mi ha più colpito è stata l’atipicità  della proposta, di musicisti neppure ventenni è pieno il mondo e l’età  da sola non è credenziale sufficiente. Lo diviene nel caso in cui si accompagni ad una spiccata personalità : quest’ultima non manca assolutamente a Tommaso che, in un ambiente assai creativo come quello dell’elettronica italiana, sceglie una via totalmente inedita.

Niente riferimenti post-dubstep, nessun accento abstract-hip-hop, bensì un sound che si muove agilmente tra drone-music e techno: forse il riferimento più immediato sono le produzioni nineties della storica Warp o i lavori dell’inglese James Holden, sempre in bilico tra elettronica e psichedelia.

Nei cinquanta minuti di “How to Be You” difficilmente troverete scorci ballabili (il brano più ritmato arriva soltanto in conclusione, “Nothing”): l’ascolto richiede attenzione e pazienza, ma giunti alla nona ed ultima traccia vi sentirete quasi obbligati a ripetere l’esperienza, completamente affascinati da questa musica, eterea e insieme fortemente concreta, come un quadro di Turner o un disco dei My Bloody Valentine (che mi paiono essere palese ispirazione di tutto il percorso firmato Furtherset).

How To Be You
[ Bertrand Tapes – 2014]
Genere: elettronica, shoegaze
Rating:
1. U (No)
2. Be Someone Else
3. Looking at your Hands
4. Miroir
5. Sleep
6. Everything Ends
7. Fall Through
8. Forever
9. Nothing