Una drammaticità  fondamentale legata a un senso lirico fiero e indubbiamente personalissimo, riflessivo ed evocativo caratterizza “L’alba negata”, la poetica solitaria del moniker Dilis, progetto del musicista Pietro Di Lietro voce e chitarra, condivisa con il violino di Dario Patti, le pelli di Vincenzo Miele e le corde elettriche di Roberto Cirillo, una formazione dai colori seppia che misurano in quattro tracce la distanza tra cuore e spirito, mettendo come confine illimitato spore cantautorali, pop malinconico e resoconti bisbigliati di passione amara che ““ una volta infilati in un ascolto rarefatto ““ fanno premesse per un qualcosa che stringe e suggestiona.

Con la fragilità  di un giovanissimo Buonocore racchiuso dentro e uno Zampaglione allo specchio della vita, l’Ep apre le sue delicatezze profonde con un tratteggio generale di solitudine, un parlare e un confessare sentimenti, disillusioni, o magari possibilità  vitali per spalmarle lungo la corta vitalità  di questi brani, una continua ed elegante sintonia notturna che violini, sinth, chitarre elettriche ed acustiche mitigano come una carezza al vento, uno sguardo opaco sui lineamenti dell’alba.

I Dilis fanno parte di quella schiera di raccounteurs che alla larga dagli hipsterismi modaioli, preferiscono scavare dentro e ammettere che poi in fondo confidarsi è bello, lasciarsi andare ai sottovoce è sublime se non addirittura umano, e brani come “Lontani da tutto” ne assolvono le funzioni primarie di una scrittura perfetta, immaginifica.

Cover Album

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L’Alba Negata
[ BulbArtworks – 2014 ]
Genere: cantautorato
Rating:
1. L’alba negata
2. Le nostre mani
3. Addio razionale
4. Lontano da tutto