Quando esce un disco degli Army Navy c’è una sola certezza: di sicuro si parla di donne. Signore lasciate e signore che lasciano, con il povero frontman Justin Kennedy, uno che alla piovosa Seattle ha preferito le alte temperature losangeline dopo essersi fatto le ossa nei Pinwheel a fianco di un Ben Gibbard pre Death Cab For Cutie, che puntualmente finisce col cuore spezzato, frantumato da un tacco a spillo appuntito e letale.

E’ successo nell’adolescenziale album di debutto “Army Navy”, in un delizioso break up record di nome “The Last Place” (gettonatissimo come soundtrack per film e serie tv, “Open Your Eyes” infatti è finita in una puntata di “The Office”). Succede anche in questo “The Wilderness Inside”, in parte finanziato grazie alle donazioni dei fan sulla piattaforma Indiegogo.

I’ll expose all my scars/ I’ll be blackened by char/ It’s a lover’s religion dice Kennedy nel poppeggiante singolo “The Mistakes”, giusto per mettere in chiaro subito dove vuole andare a parare. Il solito songwriting piagnone e autodistruttivo? No, niente affatto. La musica degli Army Navy ha un’anima solare, divertente, è piena di melodie accattivanti con chitarre gentili che pungono spesso ma senza mai esagerare (perchè in fondo sono selvaggi dentro, non fuori).

Spensieratezza e tristezza che camminano tenendosi per mano sulla spiaggia al tramonto, con la brezza e qualche palma a creare l’atmosfera. Questa la ricetta degli Army Navy, che ancora una volta cercano di scoprire il lato più nascosto e nostalgico dell’estate, sulla scia di numi tutelari come Teenage Fanclub (con tutta la scena scozzese indie anni ottanta alle calcagna), R.E.M quando a cantare è il buon Mike Mills e Big Star.

“The Wilderness Inside” insomma è un album godibile ed elegante, con almeno un quartetto di canzoni (“I’m Curious”, “Pacific”, “Spinning On The Record” e “Crushed Like The Car”, già  sentita nell’EP uscito l’anno scorso ma non importa poi così tanto) che hanno il DNA di piccole hit di razza. Colonna sonora perfetta per dire addio in aeroporto all’ennesima cotta estiva, una di quelle che durano un paio di settimane al massimo e poi finiscono prima dell’arrivo delle piogge d’autunno.

Cover Album

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The Wilderness Inside
[ The Fever Zone – 2014]
Genere: power pop, solare indie rock
Rating:
1. In Waves
2. The Mistakes
3. Crushed Like the Car
4. Waiting to Win
5. I’m Curious
6. Worlds End
7. Dumb Luck
8. Pacific
9. Spinning on the Record
10. Birdy