Sin già  dai primi secondi del quarto disco solista di Thurston Moore, gli armonici che stendono il tappeto a quei fraseggi paranoici e noise che tanto abbiamo celebrato negli anni dell’insolenza musicale, la generazione x che voleva solo far rumore, sbattendosene altamente della melodia, di piacere a qualcuno, insomma già  da subito percepiamo una forza di quelle che in passato hanno invaso le nostre percezioni musicali. E’ il passato viene a farci visita mentre la voce inizia il suo lamento in “Speak to The Wild”, un richiamo a quello spirito wild e ruvido che incontrastato dominava la scena alternative degli anni 90 e i primi anni del duemila.

Lunghe progressioni di chitarre, il basso distorto che gracchia beato nelle mani della regina del noise, Deb Googe dei My Bloddy Valentine. Un passato dicevamo che è tornato dalle nostre parti, nei nostri tempi. Un passato che noi non abbiamo dimenticato, che forse sotto volevamo riprendere e riascoltare con qualche anno in più sulle spalle. Ed è così che ci lasciamo trascinare nel vortice di nove minuti tracciati dalla bellissima “Forevermore”. Ma il bello di “The Best Day” è la varietà  che offre all’ascolto, figlia delle sperimentazioni che hanno portato Moore a registrare in passato con Beck l’album “Demolished Thoughts. Sonorità  folk-dissonanti che ritroviamo nella selvaggia “Tape” con un bel chitarrone a dodici corde, che non deve per forza rendere -oro armonico- tutto quello tocca. Il psycho blues e il pop appena sfiorato nella title-track e il garage’n roll di “Detonation” sono piacevoli parentesi, digressioni che non guastano, dato che il sound base l’abbiamo già  inquadrato ed è un ritrovare se stessi, in quei periodi della nostra vita quando del mondo ce ne fregava ben poco e si era indifferenti a tutto, persino a stessi mentre la musica eclissava le nostre giornate. Divagazioni appunto perchè con “Vocabularies”, “Grace Lake” e “Germs Bums” con questa tripletta da urlo il disco ritorna alle intenzioni dichiarate con “Speak to The Wild”.

Proprio il titolo dato al nuovo disco “The Best Day” lascia intuire molteplici strade, la voglia di ricominciare, di ripartire, un punto e a capo, ma con la consapevolezza e perchè no anche l’ambizione di portare avanti una sorta di eredità  di chi come Thurston Moore insieme all’ormai ex moglie Kim Gordon, Steve Shelley (presente e che lo diciamo a fare nel disco), Lee Ranaldo ha riscritto, stravolto e inabbissato l’approccio all’alt rock americano lungo tutto gli anni ’80 e ’90.
Quando sai giocare bene la palla puoi inventarti la giocata in qualsiasi momento, quando hai classe, tutto ti viene facile. Presente e passato possono anche convivere e non è detto che possano far danni. “Long night, Negative light, Start a fire, Stop a fight”.