Feed your head dicevano i Jefferson Airplane. Nutri la tua testa con ogni forma e sostanza poetica che ti giri intorno, e lo sperimentatore vocale Gianni Venturi e il musicista Giacomo Marighelli (coadiuvati da altri strumentisti) ““ in questo loro progetto ambizioso chiamato Vuoto Pneumatico ““ paiono essere proprio il nutrimento perfetto per menti affamate. Il suono, gli echi, i metabolismi e la cruda criticità  poetale fanno di questo progetto una concezione di ricerca e incastri tra musica e concettualità  Off, un disco psichedelico nel senso di “sdoppiamento”, dinamicità  e lussureggianti pathos, tredici tracce che “confondono” sistematicamente nel loro giro ipnotico, onirico delirante.

Certe cinematiche alla Greeneway, un lontano sospiro Stratosiano A tutte le madri, esplosioni elettriche, sabbie abrasive, drammaticità  alla Carmelo Bene e tutta la foschia di un “blues da piangere” con sangue tex mex Tarantiniano Intermezzo, fanno di questo disco amuleto un feticcio da rispettare e scavare a fondo; il merito va a questi due manipolatori di brividi che sfogano grandi numeri e altrettanti nuclei di bellezza, e al passaggio dell’ossessione di “AaaaH”, il dito puntato sulla società  Vie ventose, la pressione arteriosa di un rock compresso, nero come la pece “Polline di sogno” o la “tammurriata” a maglio mantrico che pesta “Perso nella danza”, qualsiasi resistenza a voler fermare quest’onda di visceralità  espressiva sarà  vacua.

Da decantare prima dell’uso d’orecchio, poi tutto si risolve, e il Vuoto Pneumatico, il dominio “nudo e sorprendente” di una essenzialità  performativa, tribale, diverrà  ostico da dimenticare, il vostro spasmo sonico migliore!