Una stanza in disordine e un ragazzo ginger ed esile, che si faceva (?) chiamare King Krule, intento a comporre con un MPC2000; la chitarra nell’angolo, in disparte. Questa l’immagine che meglio rappresenta “A New Place 2 Drown”, nuovo disco di Archy Marshall.

A due anni dal debutto “6 Feet Beneath The Moon”, il londinese classe ’94 torna con un album personale e dal mood intimista pubblicato a suo nome, per la prima volta senza celarsi dietro alias. Un album distante dall’esordio, ma che non lascia interdetto chi conosce il suo percorso: difatti la vena instrumental-rap è sempre stata una componente presente nella sua musica con vari moniker (DJ JD Sports, Edgar The Beatmaker, Sub Luna City).

“ANP2D” è ideato come una colonna sonora, parte di un progetto multimediale che comprende anche un libro e un cortometraggio, in collaborazione con il fratello Jack. Non è ancora chiaro, tuttavia, se quello in questione sia un side-project (il suo autore lo ha definito un mixtape-soundtrack) o un nuovo capitolo della sua carriera post-King Krule.

Elettronica cupa e rap (semi)strumentale sono le coordinate scelte da Archy per questo viaggio. Beats dalla chiara influenza jazz, tipica della golden age dell’hip-hop scuola east-coast. 12 tracce black nell’anima e dall’identità  sonora ben precisa. Tr(h)ip-hop anestetizzato, in cui il il boom-clap dei nineties è trasposto in uno slow-motion futuristico. Atmosfere più narcolettiche che oniriche, inserite nel contesto urbano della periferia inglese. Insomma scordatevi “Easy Easy” pt. 2.

“Any God of Yours”, strutturata su quello che sembra un sample dalla soundtrack di Twin Peaks, funge da introduzione. Il terzo brano “Arise Dear Brother” è la perla del disco, punto d’incontro tra questo e il precedente lavoro, nonchè summa del suo stile in cui coesistono ritmiche smooth e la peculiare chitarra languida e jangle che avevamo imparato a conoscere. Tutto è misurato con cura e precisione maniacale: “Ammi Ammi” riprende con originalità  la lezione di James Blake, la liquida “Sex With Nobody” è figlia della sua collaborazione con i Mount Kimbie, la straniante e aliena “The Sea Liner MK 1” è vicina a territori già  esplorati da Burial.

Le liriche scarne ed essenziali e la voce, spesso sostituita da campioni vocali, in secondo piano rendono l’album quasi strumentale. In realtà  il tono caldo e baritonale dell’ex-Zoo Kid è il vero legame tra tutte le sue incarnazioni musicali: linee vocali cantate, parlate e, a tratti, rappate.

“A New Place 2 Drown” è musica da ascoltare a luci spente e rigorosamente in cuffia per non perderne nessuna sfumatura.