è curioso che i Singapore Sling vengano definiti per comodità  l’altro gruppo di Henrik Björnsson, frontman dei più noti Dead Skeletons, quando i primi sono oramai in giro da tre lustri, mentre i secondi hanno realizzato un solo disco (per quanto epocale): non inganni però la provenienza islandese, entrambi i gruppi sfuggono agli stilemi della musica isolana in favore di una robusto attitudine acida.

A differenza del capolavoro “Dead Magik”, il nuovo “Psych Fuck” realizzato dai Singapore Sling è un album meno torrenziale e mistico: nei quarantacinque minuti scarsi del lavoro è tutto un rincorrersi di drum-machine essenziale e sghembe, di chitarre cigolanti e voci spettrali.

Ma, che si tratti di blues lisergici o nenie apocalittiche, sfoghi rock’n’roll o ballate oscure e drogate, i Singapore Sling dimostrano una piena consapevolezza della materia trattata: “Psych Fuck” convince già  ai primi ascolti, ma svela nuovi aspetti ad ogni passaggio.