Prosegue l’avventura solista di Ivan Tonelli, già  chitarrista dei Cosmetic, con il nome Urali: dopo l’esordio omonimo del 2014, un disco che inaugurava la peculiare ricetta di cantautorato-doom (come in tanti l’hanno soprannominata) e che si sviluppava tramite una storia in cui i protagonisti erano i luoghi, questa volta l’attenzione si rivolge alle persone, come dichiara il titolo.
L’evoluzione del progetto però corre su più binari ed, oltre al concept, anche la musica e la voce sono maturati e dimostrano una varietà  espressiva, una scrittura ed un’interpretazione più personali, ma contemporaneamente più universali. Lo dimostra una “Frances” che omaggia Arthur Russell con lo stratagemma tecnico di far uscire chitarra e voce separatamente o le due parti di “Hector” che vanno a comporre un perfetto affresco folk-dark.
Nei momenti più acustici come nella tensione post-core di “LZ”, “Persona” si rivela con la sua leggerezza apparente e le inquietudini più sotterranee: un album che conquista e sottolinea quanto prezioso, quanto intelligente e insieme temerario sia il progetto Urali.