Nonostante si possano far risalire le origini del genere ai primi anni zero e possa vantare artisti oramai storici come il padrino Wiley o, appunto, i Virus Syndacate, il grime inglese viene spesso trattato dal giornalismo specializzato come un oggetto inclassificabile o una continua next-big-thing: eppure non è un caso se, infatti, il talentuoso Skepta può vantare il recente ingresso della star canadese Drake nel roster della sua etichetta, la Boy Better Knows.

La crew mancuniana dei Virus Syndacate arriva al quarto disco, praticamente autoprodotto dopo i trascorsi su Planet Mu che li hanno lanciati: la miscela sonica dei quattro riflette questi cambiamenti, mantenendo il proprio eclettismo, ma abbandonando l’attitudine più hardcore e ostile. Già  dall’intenso singolo “Chaos & Commotion” si può apprezzare la volontà  del collettivo di aprirsi a nuove influenze: così alle classiche mine, sempre pesantemente influenzate dai trick della bass-music più innovativa, si aggiungono tentazioni radiofoniche (“Watch Your Back”), tributi al southern-rap d’oltreoceano (“F Wid Me”), una strepitosa cavalcata post-moderna (“Shadows”) e persino momenti cinematici (“Psychophath”).

Non tutto mantiene lo stesso mordente e la sensazione di un lavoro più ragionato e meno irruento pervade l’ascolto, ma “Symptomatic” rappresenta un tentativo importante di evoluzione per i Virus Syndacate, un passo verso una più pacificata maturità .